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Rocket Arena – Recensione del multiplayer online targato EA Originals

La nota iniziativa EA Originals vede dei titoli con un budget ridotto ottenere un finanziamento da parte di Electronic Arts, nota software house che ha deciso di investire su opere non particolarmente esose, ma che possono presentarsi come piccole perle da tenere d’occhio, specialmente se presenti nel servizio Origin Access Premiere. È questo il caso di Rocket Arena, uno sparatutto in terza persona fuori dalle righe che ha preso vita proprio grazie alla suddetta iniziativa di finanziamento, e che è finalmente disponibile su PC, PlayStation 4 e Xbox One.

Rocket ArenaSulla falsariga di Overwatch, nonostante il titolo calchi tuttavia su idee proprie e su ulteriori soluzioni non presenti nello sparatutto Blizzard, Final Strike Games ha partorito un hero shooter senza dubbio sorprendente, che nonostante non risulti ovviamente perfetto può essere una valida alternativa alle proposte del mercato. Vediamo quindi cos’ha saputo dimostrarci Rocket Arena nel corso delle svariate ore di gioco che abbiamo conseguito negli scorsi giorni.

Niente sangue in Rocket Arena

Le battaglie di questo esuberante sparatutto sono ambientate sul pianeta Crater, un luogo dove gli abitanti decidono di dar vita a competizioni assurde, a suon di razzi e voli infiniti. Abbiamo a che fare con un totale di ben 10 personaggi, i quali non sono certo molti, ma risultano perlomeno ben approfonditi. Ognuno presenta un’abilità di movimento, e infinite possibilità per danneggiare i nemici. Bilanciamento da rivedere a parte, tutti sono in effetti piuttosto efficaci, anche se nello specifico non letali. Strano a dirsi, ma Rocket Arena è uno sparatutto dove non muore nessuno, dove non sono presenti vite ma solamente obiettivi da accaparrarsi e punti da effettuare. Le iconiche “kill” del genere avvengono invece attraverso un sistema sicuramente riconducibile alla formula degli Smash, secondo la quale i colpi servono solamente per scaraventare via gli avversari. Razzi su razzi, decine al secondo che sfrecciano nelle arene piccole ma minuziosamente curate, dove oggetti casuali trovati per terra possono riformulare lo svolgersi degli eventi.

Rocket Arena

Il sistema di Rocket Arena è frenetico e divertente, ma adatto solo a partite casuali vista la mancanza delle classificate

Crivellando i nemici, e accumulando combo, si arriverà al punto in cui un ultimo colpo sarà fatale e scaraventerà il vostro avversario fuori dall’arena, dando vita al cosiddetto Megaboom. Si tratta di un sistema ludico davvero pazzo e divertente, che grazie all’infinita mobilità di ogni protagonista trova la sua dimensione proprio in questo titolo. Anche i propri colpi possono infatti far volare via il personaggio che si controlla, il che s’identifica in un continuo schivare gli avversari, e prendere la mira in base agli imprevedibili movimenti che questi potrebbero compiere da un momento all’altro. Davvero uno schema divertente, che non lascia scampo a distrazioni e che permette di migliorare con la mira in terza persona pur non risultando estremamente punitivo, grazie alle mille seconde possibilità che vengono fornite. Non sono inoltre ancora disponibili le partite classificate, le quali verranno presto inserite con l’arrivo della prima stagione, e potranno proporci ulteriore linfa vitale per un titolo che non vede le sue problematiche radicate nel gameplay. Quest’ultimo è infatti piacevole e divertente, anche se decisamente da ampliare attraverso i contenuti, ma i problemi risiedono in quello che ruota attorno al semplice software.

Affascinante e pericoloso

Tutti i personaggi di Rocket Arena, anche se neanche lontanamente come quanto visto in Overwatch, brillano di luce propria e presentano caratteri e peculiarità. Questi invogliano sicuramente a giocare, proprio come dovrebbe fare l’approssimativo sistema di progressione inserito, che mette i giocatori più avanzati in condizioni migliori, senza tuttavia fornire un vero pretesto per salire di livello e sbloccare nuove funzionalità. Oltre al character design l’intero comparto grafico risulta promosso. Colorato simpatico e affascinante, davvero un ottimo lavoro soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni.

Tecnicamente il titolo risulta solido, con davvero poche problematiche che intaccano di rado le partite, e con delle richieste hardware su PC non particolarmente esose. Per quest’ultima piattaforma è possibile procurarsi il software su Steam o su Origin, ed è inutile dire che questa seconda opzione si configura come una fabbrica di problemi, proprio per come avviene per i titoli presenti nella stessa libreria di Electronic Arts. Tuttavia, il gioco è disponibile anche su PlayStation 4 e Xbox One, con già le piene potenzialità del cross play abilitate a partire dal day one. Queste mettono ovviamente in vantaggio i giocatori PC, ma visto che il sistema di shooting è basato sulla terza persona, anche chi non può scegliere fra mouse e tastiera o controller può dire la sua attraverso quest’ultimo.Rocket Arena

Lo zampino di Electronic Arts

Nonostante risulti solido e divertente, Rocket Arena è minato da un prezzo d’ingresso troppo alto, che ha portato l’opera sull’orlo del fallimento

Passi la mancanza di contenuti e qualche problematica sparsa qua e là, Rocket Arena non è certo un disastro, quanto un piacevole titolo pieno di potenzialità. Tuttavia, per dominare nel mercato dei multiplayer online al giorno d’oggi non è possibile concedersi alcuna sbavatura, e sembra purtroppo che lo sviluppatore Final Strike Games non abbia ricevuto solo agevolazioni da Electronic Arts. Il noto publisher ci ha infatti messo un apparente zampino, limitando notevolmente un’esperienza che meriterebbe invece di brillare. Nonostante potesse configurarsi come un gioco free to play, infatti, Rocket Arena è disponibile a un prezzo abbastanza elevato, non pienamente in linea con i contenuti inseriti, e sicuramente non adatto per dominare la nicchia come citato poc’anzi estremamente competitiva. Resta quindi difficile prospettare un futuro roseo per il prodotto, il quale potrebbe giungere probabilmente solo dopo che il sistema di economizzazione verrà rivisitato, e le poche modalità e mappe verranno ampliate, assieme all’aggiunta di un sistema di partite classificate. Forse è stata proprio quest’ultima assenza e portare il titolo verso il dirupo del fallimento, considerando che lo stesso si trova ancora in bilico ed è prossimo a cadere, in quanto i server risultano già quasi svuotati, il che rende spesso impossibile giocare una partita senza dover aspettare tempi di attesa esagerati.

Rocket Arena

6

Rocket Arena è un titolo divertente, solido e piacevole, ma purtroppo afflitto da diversi problemi. La mancanza di contenuti si fa sentire, e affianca un bilanciamento e un sistema di progressione da rivedere. Il colpo di grazia viene dato dal prezzo d'ingresso, il quale risulta eccessivo e ha già portato pulizia nei server, che risultano in diversi orari quasi vuoti e non permettono di giocare senza dover aspettare tempi di attesa epocali.

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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