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Scopriamo nel dettaglio cosa è Nintendo Labo

Questa domenica abbiamo visitato la sede dello IED per provare con mano, finalmente, questo Nintendo Labo. Per chi fosse stato fuori dalla terra negli ultimi mesi, Nintendo Labo è un nuovo sistema di gioco che utilizza Switch e… del cartone. Il gioco torna a essere fisico, analogico, e lo fa in un modo a dir poco geniale. Ecco cosa abbiamo scoperto.

Monta

La prima cosa che ci hanno fatto provare è stata la costruzione di una piccola macchinetta: personalizzabile in mille modi diversi, con un limite imposto solo dall’immaginazione, erano disponibili scotch colorati, palline, colla, pennarelli e colori di vario tipo. Tutto il materiale, insomma, per rendere unica la nostra creazione. La magia però è avvenuta quando abbiamo inserito i due Joy-Con ai lati della piccola macchinina: essa ha iniziato a muoversi, semplicemente premendo i tasti funzionali sullo schermo della Switch.

Se questo vi sembrerà una soluzione basic, vi basti pensare che toccando un tasto in basso, la schermata si evolve completamente, trasportandovi in una versione avanzata dell’applicativo, dove potete regolare la forza di vibrazione, far partire una sfida (con timer e sensori di caduta) e addirittura attivare il sensore IR sotto ad uno dei due Joy-Con per fargli seguire fonti di calore o fotosensibili. Una tecnologia base diviene quindi complessa: un gioco che sembra da bambini, con cartone, colori e funzionalità base, diventa complesso al punto giusto da farci partire la lampadina della creazione. Ma non finisce qui.

Gioca

Usciti dalla stanza, il secondo corridoio presentava tutti i giochi presentati fino ad ora:

  • Le gare in moto, con tanto di acceleratore, freno e possibilità di impennare;
  • Il pianoforte, con dispositivi capaci di cambiare eco, tonalità o anche tipo di strumento;
  • Una casa con una sorta di Tamagochi che, a seconda del cibo conquistato con i minigiochi (sbloccabili tramite combinazioni delle tre chiavi inseribili nella casa), cambierà colore;
  • La pesca, con tanto di canna e display che mostra in diretta la pescata;
  • Le già citate sfide con le macchinine;
  • Il robot, esperienza più complessa e dettagliata, davvero divertente e soprattutto varia (sebbene non abbia un vero e proprio obiettivo, ma presenti delle modalità come sfide, creazione del proprio robot e altro).

Il robot è venduto in un singolo pacchetto, mentre gli altri minigiochi sono tutti disponibili in un unico bundle: inoltre, le tavole di cartone da cui toglierete i componenti fungeranno, in seconda istanza, da matrici, capaci di farvi ricreare quelle componenti su altri pezzi di cartone (evitandovi sempre nuovi acquisti).

La magia l’abbiamo vista, ed è davvero spassosa, sebbene rimanga per un target piccolo: ma ora arriva il meglio.

Scopri

Ora finalmente, il sipario cala e la magia sparisce, lasciando spazio all’ingegneria dei creatori di Nintendo Labo: ogni singola funzione utilizza leve, fili e il sensore IR. Esso infatti, captando degli adesivi rifrangenti, riesce ad analizzare la situazione e riprodurre suoni, variare impostazioni o fare altro. Questa magia è tutta dovuta a un piccolo sensore che dapprima nemmeno era così calcolato dai possessori di Switch. Quello e la vibrazione, che lavorando tramite frequenze, può essere variata. Ma tutto questo potere a che serve?

Toy-Con Garage

La parte più interessante del viaggio: l’endgame di Nintendo Labo. Dopo aver visto tutto quello che Nintendo ci permette di fare, ora sta a noi. Potrete infatti utilizzare un sistema intuitivo di causa ed effetto per inventare nuove funzioni. Volete che accelerando con la moto, la macchinina del gioco precedente si muova? Impostando le funzioni, è facile. Preferite creare una chitarra, utilizzando tre elastici e un manico di scopa? Capito il meccanismo, è facile e veloce.

Questa è, senza dubbio, la vera innovazione: dopo aver montato, giocato e scoperto le funzioni, qualunque bambino si ritroverà con delle informazioni nella testa, quanto basta per intuire nuove funzioni, nuovi giochi, nuovo divertimento. E se siete adulti, magari con il pallino della creatività, questa modalità fa per voi, rendendo Nintendo Labo una fucina di idee da esplorare. E questo solo con i due pack iniziali: molti altri verranno, e molti altri ci faranno scoprire tante cose nuove.

Nintendo Labo è innovativo, ma retrò: è capace di lanciarci indietro nel tempo, farci giocare con del semplice cartone, applicando però una tecnologia ingegneristica perfettamente studiata per essere predisposta per adulti e bambini. Solo il tempo saprà rivelarci se sarà un successo o un fallimento, ma ancora una volta, Nintendo ha fatto la differenza, e con stile.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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