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Seagate FireCuda Beskar Ingot M.2 – Recensione del device a tema The Mandalorian

Con le console di nuova generazione lanciate sul mercato da ormai oltre un anno, tutti i computer hanno iniziato ad evolversi attraverso l’utilizzo degli SSD, ovvero un dei drive in grado di fornire delle prestazioni che risultano a dir poco migliori rispetto a quanto visto conferisco fino a oggi con gli hard disk, che vengono offerti a prezzi decisamente superiori. Questi hanno di accontentare gli utenti sotto diversi ambiti, specialmente per quel che concerne il mondo del gaming, visto che non è quasi più infatti immaginabile avere a che fare con caricamenti che risultano particolarmente lenti per via dei classici dischi. Per fortuna sono molte le aziende che hanno iniziato a rilasciare i propri dispositivi al fine di accontentare tutti coloro che vogliono migliorare le proprie macchine. Fra queste c’è anche Seagate, la quale ha avuto modo di rilasciare diversi dispositivi SSD, e di recente ha portato sul mercato un M.2 particolarmente interessante, il quale prende il nome di Seagate FireCuda Beskar Ingot M.2 e che vogliamo approfondire nel corso di questa recensione.

Ottime performance e design

Come tutti gli altri SSD M.2, al fine di utilizzare i gioiellini in questione, è necessario assicurarsi che la propria scheda madre offra una porta M.2 dedicata, la quale non deve ovviamente avere modo di peggiorare le prestazioni del device, anche se c’è comunque da dire che nella maggior parte dei casi ciò non avverrà di certo, e si avrà quindi modo di notare un grosso miglioramento rispetto classici hard disk. Troviamo nello specifico una velocità di lettura di 560 MB/s e di scrittura di 540 MB/s. Dei grossi cambiamenti si notano di certo nel caso in cui si voglia utilizzare il device in questione al fine di installare il proprio sistema operativo.

Seagate FireCuda Beskar Ingot M.2

Nello specifico, l’SSD Seagate FireCuda Beskar Ingot M.2 (a questo link la pagina ufficiale del prodotto su Amazon) di cui parliamo in questa recensione può essere utilizzato con ottime performance anche nel mondo del gaming grazie la sua velocità di trasferimento, e con una capienza di 1000 GB, permette moltissimi utilizzi ben differenti, sei nel caso in cui si voglia inserire programmi all’interno, sia anche per file di grosse dimensioni. La sua scocca rende il design particolarmente interessante, lasciando che si abbia comunque modo di inserire all’interno dei propri computer il dispositivo ed evitando che questo si noti troppo.

La compagnia è infatti riuscita a realizzare una versione a tema The Mandalorian che non si fa notare troppo, e che con aspetto elegante ha modo di dissiparsi correttamente, non superando infatti temperature che possono avere modo di danneggiare le altre componenti o il meccanismo del drive stesso. Considerando le ottime performance, anche se il gioiellino non risulta avere un design particolarmente appariscente, il prezzo risulta particolarmente corretto rispetto a quanto offerto. L’acquisto viene reso quindi ottimo per tutti gli utenti che vogliono accaparrarsi un dispositivo particolarmente utile e in grado di essere usare molteplici anni grazie alla propria solidità e al sistema di dissipazione ben congegnato, che di sicuro avrà modo con il suo look elegante di fare felici tutti i fan del mondo di Star Wars e nello specifico di The Mandalorian.

Seagate FireCuda Beskar Ingot M.2

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Possiamo definire il nuovo dispositivo di Seagate pensato per l'archiviazione come di sicuro ben riuscito, considerando che questo si presenta con un design particolarmente azzeccato e poco appariscente e che lo stesso risulta ben funzionante sotto ogni punto di vista. Grazie al design si evitano surriscaldamenti inaspettati nel corso delle ore di utilizzo, e con la velocità di scrittura e quella di lettura confermate da parte della compagnia si ha modo di effettuare un grosso upgrade del proprio computer, attraverso una semplice porta M.2.

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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