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Shady Part of Me – Recensione, un viaggio psicologico dentro l’ombra

In un onirico mondo in cui si intrecciano realtà e illusione, una bambina dovrà liberarsi dalle sue insicurezze e paure per vivere serenamente. Sembra l’incipit di un film thriller drammatico, ma si tratta del concept alla base di Shady Part of Me, il surreale platform indie sospeso tra il 2D e il 3D, sviluppato da Douze Dixième e prodotto da Focus Home Interactive. Il gioco, lanciato in occasione Game Awards 2020, è ora disponibile su PC, Xbox One, PlayStation 4 e Nintendo Switch, la cui versione è stata testata in questa recensione. Adesso, prendete per mano la vostra ombra e cercate l’uscita.

Un viaggio psicologico in Shady Part of Me

In Shady Part of Me impersoneremo una Bambina dal nome sconosciuto, alle prese con le sue ansie e le sue paure: prima tra tutte, quella della luce, che non le consente di esporsi al sole. Mentre la bambina cerca una via d’uscita dalla sua condizione, a farle compagnia si palesa la sua Ombra, che impersona il suo lato più sicuro di sé e che l’aiuterà a ritrovare il benessere psicologico. Ma la via per la guarigione è costellata di alti e bassi, piccole vittorie e fallimenti, che impediscono di raggiungere la tanto agognata uscita anche quando questa sembra incredibilmente vicina. Come si può intuire da queste poche righe, il tema di Shady Part of Me è la salute psicologica, da ritrovare tramite un percorso di psicoterapia, probabilmente per risolvere una condizione di ansia sociale, il tutto in una narrazione caratterizzata da delicatezza e originalità.

Il narrative design del gioco non rivela un quadro preciso della personalità e del passato della Bambina, ma questa sospensione narrativa risulta comunque efficace: non sappiamo chi sia, ma comprendiamo comunque il suo punto di vista e siamo empaticamente legati a lei; vorremmo saperne di più. Il team di Douze Dixième ha tuttavia preferito evidenziare il percorso psicologico rispetto alla mera esposizione dei personaggi, lasciando al giocatore il compito di immaginare il passato, presente e futuro della protagonista. In ogni caso, per i più curiosi e amanti delle sfide, ben 98 origami, aventi la funzione di rivelare dei piccoli pezzi di storia, sono nascosti nei livelli di gioco; ottenerli tutti è una vera e propria impresa!

I livelli di Shady Part of Me, è evidente, hanno richiesto un complesso studio di luci per poter efficacemente utilizzare più fonti di luce e creare ombre dinamiche, in un impianto “physics based“. Come detto in precedenza, la Bambina ha paura della luce, il che le consente di muoversi solo nelle tenebre; al contrario, la sua Ombra vive solo negli ambienti illuminati. Per superare i livelli, in cui la componente 2D è appannaggio dell’Ombra mentre la Bambina si muove in ambienti 3D, i due personaggi dovranno cooperare per risolvere i puzzle ambientali sparpagliati nel corso del gioco. Data l’inevitabile componente trial and error da puzzle game, non è previsto un sistema di vite, bensì il riavvolgimento del tempo, aiutando i giocatori a utilizzare il giusto momentum per sfrecciare da un piano all’altro o per creare la giusta ombra. Su Nintendo Switch, tuttavia, il passaggio tra il piano e l’altro presenta un piccolo lag che può risultare fastidioso, specie negli enigmi in cui il tempismo gioca un grande ruolo nella risoluzione.

Shady part of me

Nei reami della mente 

La direzione artistica di Shady Part of Me è decisamente il punto forte di questo puzzle platform indipendente. Il comparto artistico punta tutto su atmosfere oniriche dai forti contrasti tra buio e luce, accompagnandoci in una moltitudine di ambienti surreali: biblioteche, fabbriche, circhi e teatri diventano lo sfondo per il viaggio emozionale della Bambina, ricordando squisitamente gli spettacoli di ombre cinesi in più punti. La colonna sonora supporta appieno i toni che la grafica conferisce, variando inoltre le tracce musicali a seconda del layer di gioco in cui ci troviamo.

Douze Dixième, di cui Shady Part of Me è il gioco d’esordio, non si è sprecata nei dettagli: infatti, la voce della Bambina che ci accompagnerà per tutta l’avventura è dell’attrice Hannah Murray, famosa per aver ricoperto il ruolo di Cassie in Skins e di Gilly in Game of Thrones. In più, anche i meno pratici con la lingua inglese apprezzeranno questo titolo, localizzato interamente in italiano nei sottotitoli e negli sfondi. Questo perché il team francese ha voluto inserire alcuni pensieri delle due protagoniste direttamente nei fondali di gioco, aprendo delle finestrelle sulle loro menti.

Con un gameplay stimato tra le 7 e le 10 ore, Shady Part of Me vanta un discreto rapporto longevità-prezzo, che ammonta a €14,99 su tutte le piattaforme. Ciononostante, c’è da tener nota del fatto che la rigiocabilità del puzzle platform è limitata; infatti, a gioco terminato, l’unico obiettivo residuo è collezionare tutti i 98 origami, sfida che potrebbe risultare riduttiva per tutti i giocatori che si sono impegnati per raccoglierne quanti più possibile anche nell’avventura principale.

Shady Part of Me

8.6

Shady Part of Me è un puzzle platform indipendente che, con sensibilità e delicatezza, affronta un tema importante quale la salute mentale. Nonostante qualche piccola pecca sul versante tecnico e una rigiocabilità limitata, Shady Part of Me è una piccola perla indie dalla strepitosa direzione artistica, con un gameplay divertente e interessante.

Ivana Murianni
Classe '95, laureata in Mass Media e Politica e studentessa del master in International Screenwriting and Production. Retrogamer nostalgica, amante dei giochi indie (specie se in pixel art!), sceneggiatrice esordiente (Fr33d0m - Upper Comics, Shingan - Shockdom, BLossom - Kyoudai Manga) e bassista dall'animo rock, potrebbe essere avvistata mentre corre in giro per il mondo, persa nei suoi pensieri.

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