VideogiochiRecensione

Sniper Elite 5 – Recensione, la guerra è ancora in corso

La serie di Sniper Elite si è sempre distinta dalla pletora di sparatutto in soggettiva grazie alla sua capacità di proporre un gameplay sensibilmente diverso rispetto ai vari Call of Duty di turno. Rebellion ha infatti dato vita a una serie di capitoli sempre vari e interessanti, sia anche per una formula ormai consolidata e in grado di non snaturare l’idea alla base del tutto. Con Sniper Elite 5, che oggi analizziamo in recensione, la serie ha quindi un doppio compito: riuscire a traghettare il franchise nella current-gen di PS5 e Xbox Series X|S, non tradendo in alcun modo la formula originale divenuta un marchio di fabbrica.

Un approdo poco felice

La storia di Sniper Elite 5 si lega al canovaccio classico, senza stravolgere alcunché: il tiratore scelto noto con il nome di Karl Fairburne è ancora impegnato a svolgere il suo ruolo durante la Seconda Guerra Mondiale, in attesa gli Alleati facciano la loro mossa finale. Dopo aver preso parte alla Campagna Africana del 1942 e aver attraversato le zone d’Italia nell’anno successivo, Karl deciderà di muoversi alla volta della Francia con un obiettivo ben preciso: il cecchino sarà infatti chiamato a svelare i segreti del cosiddetto progetto Kraken, un misterioso piano che potrebbe consentire all’esercito nazista di avere la meglio in Europa, ribaltando così le sorti di un conflitto che sembrava ormai segnato.

La narrazione di Sniper Elite 5 non stravolge quindi quella che è stata l’impostazione base ormai da generazioni: c’è l’arma mortale da individuare (e sabotare), e c’è il cecchino senza paura (ma privo di qualsivoglia tratto caratteriale distintivo) lasciando che siano quindi le varie missioni di gioco a fare da collante a una “storia” che ha davvero ben poco da raccontare. Vero anche che pretendere una trama più profonda e sofisticata in un gioco come quello targato Rebellion sarebbe stata una cosa azzardata, nonostante un maggiore collante tra i vari impieghi bellici forse non avrebbe guastato, magari anche solo per quanto riguarda la caratterizzazione di eroi ed antagonisti.

Un grande ritorno, con qualcosa in più

Fortuna vuole che a livello di gioco, questo quinto capitolo della serie non deluda le aspettative: una campagna principale costituita anche da obiettivi secondari da completare, può infatti essere giocata sia da soli, sia in cooperativa assieme a un amico, dando così modo di affrontare le varie battaglie in compagnia di un partner al nostro fianco.

Sniper Elite 5 Epic Games Store

Altro tratto distintivo del franchise sono le mappe di gioco, che anche in Sniper Elite 5 non mostrano il fianco alle critiche: le varie zone che saremo chiamati ad esplorare sono infatti sempre piuttosto grandi e piene di punti d’interesse che ci permetteranno di dare sfoggio delle nostre abilità di cecchino. Inoltre, la possibilità di usare le zipline per spostarci più velocemente in alcune zone, oltre a poter talvolta arrampicarci per poter entrare nelle strutture nemiche, renderanno le missioni sempre varie e mai troppo simili l’una dall’altra.

Tra le novità, abbiamo la cosiddetta invasione, ossia la possibilità per un secondo giocatore di entrare nella nostra partita vestendo i panni di un ufficiale nazista il cui compito sarà ovviamente quello di fermarci. Nel caso fossimo individuati dall’invasore all’interno della mappa, dovremo stare molto attenti alle sue manovre, visto che – trattandosi di un giocatore umano – la sua astuzia sarà decisamente più elevata rispetto a qualsiasi soldato nemico controllato dalla CPU. Ciliegina sulla torta, Sniper Elite 5 propone anche una modalità Sopravvivenza, giocabile da soli o in coop, nella quale saremo chiamati a difendere alcune postazioni dall’arrivo delle truppe naziste all’interno di tre scenari. Immancabile ovviamente anche una ben più consueta modalità multiplayer, per battaglie competitive per un massimo di sedici giocatori (che male non è).

Sniper Elite 5

La solita formula, nel bene e nel male

Ok, ma il gioco? Meglio specificare che Sniper Elite 5, come avrete capito leggendo la recensione fin qui, rimane saldamente bloccato alla formula che ormai abbiamo imparato a conoscere fin troppo bene: il gioco ripropone infatti le mappe aperte incluse già nel precedente Sniper Elite 4, dandoci modo di approcciare l’azione con una discreta varietà d scelta. Linearità e progressione prestabilita non sono di casa, visto che il gioco ci sarà modo di completare le varie missioni nella maniera che riterremo idonea. Potremo dunque approcciarci in maniera più stealth, cercando di cogliere il nemico alla sprovvista dalla lunga distanza (magari evidenziando i bersagli con il binocolo e cercando di identificare i punti più strategici da cui colpire), oppure eliminare i soldati a viso aperto, consapevoli però che così facendo metteremo a repentaglio la nostra copertura.

Ovviamente, l’approccio strategico classico è più che consigliato, essendo Sniper Elite 5 un gioco che si piega alle esigenze del gunplay per mettere sul piatto un equilibrio tutto sommato ideale. Rebellion, forte dell’esperienza accumulata in questi anni, è riuscita a proporre un gioco che va a colpo sicuro, non stravolgendo nulla e sbagliando pochissimo. Vero anche però che questo classicismo può anche essere letto come un’incapacità di innovare una formula che ormai soffre un po’ il passare degli anni, non proponendo di fatto nessuna novità di rilievo. Ovviamente non mancano neppure le classiche Kill Cam a Raggi X – sempre sanguinolente e violentissime come piace a noi – sebbene siano le meccaniche base di Sniper Elite 5 a risultare piuttosto datate e non al passo coi tempi.

sniper elite 5 data uscita pre-order pistola silenziata

Anche il comparto tecnico di Sniper Elite 5 non fa davvero sfoggio della potenza della nuova generazione, cosa di cui abbiamo tenuto conto per la valutazione finale della recensione: avendo avuto modo di testare il gioco su PS5, la grafica è apparsa piuttosto blanda in alcuni frangenti, come ad esempio per quanto concerne la qualità dei modelli poligonali e delle animazioni. Se i 60 fotogrammi al secondo sono certamente una caratteristica in grado di donare maggiore precisione all’esperienza, è anche vero che si tratta dell’unica ‘chicca’ in un panorama generale che oscilla tra il modesto e il sufficiente, senza spiccare né per originalità né per resa generale.

Sniper Elite 5

7

Sniper Elite 5 non è un brutto gioco: incarna perfettamente l'essenza della serie di sparatutto targata Rebellion, senza snaturarla in alcun modo. Ciò vale a dire che si tratta di un gioco davvero poco coraggioso, che nulla - o quasi - fa per traghettare la saga di FPS stealth all'interno delle potenzialità della nuova generazione, anche e soprattutto dal versante tecnico. Ciò si traduce in un titolo abbastanza consueto, rivolto solo ed esclusivamente a chi proprio non riesce a fare a meno del proprio fucile da cecchino.

Marcello Paolillo
Da anni critico del settore, ha scritto e scrive attualmente su diverse testate online dedicate ai videogames e al cinema, passando anche per i fumetti. La carriera di Marcello inizia nel 2003 e da allora non si è più fermato: dopo essersi fatto notare sui primi siti di settore, è arrivato a firmare articoli per le più importanti testate web italiane, oltre che per la carta stampata. Pavo non è il suo nome anagrafico: è il suo nome vero.

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    Potrebbe interessarti anche