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Snowpiercer – Recensione della discussa serie TV targata Netflix

Snowpiercer è il nome della trasposizione cinematografica della graphic novel ideata dagli autori Jacqaues Lob e Jean Michel Charlier, con il nome di Le Transperceneige; distribuito nel mondo come Snowpiercer, il film ottenne un buon successo, complice la presenza preponderante di Chris “Captain America” Evans e naturalmente grazie alla regia premio oscar di Bong Joon-ho. Nella serie giunta su Netfix – e annunciata un po’ a sorpresa – le cose sono leggermente diverse, sebbene in linea con gli eventi del lungometraggio, in quanto stiamo assistendo a situazioni che si svolgono otto anni prima della pellicola cinematografica.

Un mondo congelato

Siamo nel 2027, la Terra è in preda a un violento surriscaldamento globale, al punto che gli scienziati, spinti dal desiderio di far rinascere la speranza sul globo, decidono di sganciare delle testate chimiche, in grado a loro dire, di sovvertire il clima e porre in loro favore il tempo atmosferico. Sfortunatamente, il tentativo fallisce miseramente, causando un evento apocalittico: il pianeta volge verso un raffreddamento inesorabile. L’unica speranza di salvezza è il Treno di Wilford, un genio visionario che ha costruito una locomotiva capace di trasportare con sé “mille e un vagoni” percorrendo migliaia di miglia intorno al globo, in un viaggio perpetuo che potrebbe salvare il genere umano. Non c’è posto per tutti sul treno e sebbene i passeggeri di prima, seconda e terza classe abbiano effettivamente pagato il biglietto, alcuni sono riusciti a salire a forza, ritrovandosi alle “carrozze sul fondo” dove manca qualsiasi tipo di comfort e dove la vita non vale nulla, o quasi. Layton Well è il nostro protagonista: quasi sei anni dopo la partenza del treno, lui si ritrova sul fondo ma le sue capacità di detective lo rendono fondamentale in quanto tra i vagoni si aggira un misterioso serial killer che va scovato; lo scopo del nostro eroe è però duplice: da un lato deve soddisfare le richieste dei suoi aguzzini, ovvero il personale del treno che vessa i passeggeri del fondo, dall’altro vuole trovare una situazione migliore per la sua gente.

Il mondo dal finestrino

Snowpiercer viaggia su binari continui e i nostri passeggeri non smettono mai di guardare fuori: certo, se puoi farlo. Se vesti i panni di “uno del fondo” come Layton Well (Daveed Diggs che viene dal mondo della musica ma si sta rivelando un ottimo attore) difficilmente vedrai il mondo al di fuori: l’ultima parte del treno ricorda volutamente le condizioni di vita dei deportati ad Aushwitz, ovvero letti di legno, niente finestrini, condizioni igieniche al limite e razioni di “cibo” non ben definite (qui potremmo aprire un dibattito ma se non avete letto la graphic novel o visto il film, eviteremo per non rovinarvi la “sorpresa”). Se viceversa vestite i panni della bella Melanie Cavill, interpretata da un eccezionale Jennifer Connelly, vi ritroverete spesso a guardare fuori: la donna infatti è il capotreno e gestisce ogni cosa, facendo le veci del proprietario Wilford, al quale spettano tutti gli onori di aver inventato una macchina per la salvezza dell’umanità. Il mondo all’esterno è un altro protagonista silenzioso della serie in quanto i protagonisti lo vivono “a zone”; ci sono infatti punti dei binari in cui è stato calcolato che ci sarà più o meno ghiaccio o, ancora, negli anni sono state classificate le slavine di neve che colpiscono di tanto in tanto il treno. Il tempo sembra essere scandito dalle zone che lo Snowpiercer attraversa. Nel suo viaggio, Layton si ritroverà ad attraversare tantissime carrozze, vedendo meraviglie che le persone di coda possono solo immaginare, spingendo il protagonista a farsi domande su cosa sia giusto e sbagliato.

Sali o scendi?

Snowpiercer è una serie avvincente, che ti spinge a vedere ogni episodio con il fiato sospeso, quasi come se stessi passando tu stesso da un vagone all’altro, correndo all’impazzata dalla coda alla testa del treno. La serie sembra una conseguenza dei tempi che stiamo vivendo e svariate domande vanno vorticando nella mente dello spettatore con sempre maggior insistenza; come si è deciso chi meritasse di salire sullo Snowpiercer? Con quali criterio sono stati selezionati (a parte il pagamento… che poi, che ci avranno mai fatto con quei soldi?) sono stati selezionati i passeggeri? Perché nonostante le condizioni in cui vertono, il genere umano sembra non essere capace di condividere le proprie risorse? Il treno non parla, lui corre e rompe il ghiaccio, freddo che si è depositato forse troppo in fondo al cuore dell’uomo che pare aver dimenticato concetti di uguaglianza, oramai spinto solo dall’irrefrenabile istinto di sopravvivenza. La serie vi attende dal 25 maggio su Netflix, non perdetevela!

Snowpiercer

8.5

Snowpiercer è una serie Netflix che racconta i fatti avvenuti otto anni prima dell'omonimo film, basandosi sui racconti illustrati di Jacqaues Lob e Jean Michel Charlier. Avvincente e ben strutturata, questa serie vi farà correre sui binari della fantasia, spingendovi a porvi severe domande sul giusto e sbagliato: sareste disposti a tutto pur di salvarvi da un inferno di ghiaccio? Scopritelo in questa corsa lunga mille e uno vagoni.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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