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Soundfall – Recensione, un ibrido fra passato e presente

Soundfall, il titolo di cui oggi andremo a parlare in recensione, si presenta come un progetto che ibrida più spunti creativi in un unicum senza dubbio interessante dal punto di vista contemporaneo, attingendo da alcuni generi che conosciamo e che soprattutto conoscevamo. Nel panorama indie miscelare più generi ed elementi per trarre qualcosa di nuovo, è una dinamica quasi consolidata, se non classica. La libertà creativa nel produrre qualcosa che s’interfaccia con il pubblico di oggi, cercando di attrarre il suo gusto e al tempo stesso di ricordare qualcosa di apparentemente dimenticato, resta affascinante ed estremamente curiosa, conducendo in alcuni casi (Source of Madness potrebbe essere un valido esempio) a lavori fin troppo spigolosi nel loro insieme sperimentale. Tutto resta ancorato a un particolare equilibrio in fase creativa, resta da vedere se in questo specifico caso lo si è trovato o se invece, come in passato, l’emotività ha preso il sopravvento sulla razionalità strutturale.

Un ibrido che convince 

Sviluppato dai ragazzi di Noodlecake Studios e in uscita su Playstation 4, Playstation 5, Xbox Box One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC, questo Soundfall fonde al suo interno dinamiche tipiche dei giochi di ruolo in stile Diablo, ma anche quelle riconducibili a un dungeon crawler e ai rhythm game. Quest’ultima componente risulta immediatamente la più riconoscibile, distintiva e preponderante nell’intera esperienza. La fascinazione verso la componente rhythm resta interessante alla luce della “scomparsa” che questo genere di videogiochi ha vissuto negli anni. L’epoca d’oro dei rhythm game sembra distante anni luce, riportando alla mente titoli emblematici come Guitar Hero e simili, ora curiosamente anacronistici nel loro insieme. Qui il tutto cerca di sposarsi con un’esperienza di base contemporanea, trovando un proprio equilibrio che funziona in generale (come accaduto anche in The Metronomicon).

Alla base di Soundfall troviamo un gameplay da twin stick scooter, in cui dovremo muovere i vari personaggi all’interno di un mondo aggressivo, dinamizzato dagli elementi suddetti. Dal punto di vista della trama di Soundfall (come capirete anche proseguendo la recensione) non c’è moltissimo da dire, anche perché la semplicità della sua scrittura lascia il tempo che trova, concentrando le attenzioni quasi totalmente sulla struttura ludica. Al centro di tutto troviamo Melody, una giovane con un sogno legato alla musica, se non fosse che le responsabilità della vita continuano a mettere a dura prova il suo talento.

Soundfall recensione

Un giorno, durante un momento di relax musicale nella sua stanza, viene improvvisamente catapultata in un mondo magico di nome Symphonia, mondo strettamente connesso alla dimensione musicale. Qui la ragazza assumerà nell’immediato le veci dell’eroina guerriera, prodigandosi nella liberazione di un male che sta invadendo quelle terre: i cosiddetti Dissonanti. Una volta introdotto un minimo il contesto, il viaggio si apre in un insieme di missioni in cui dovremo combattere con tutte le nostre forze contro orde di nemici. Melody, nella sua battaglia, sarà dotata di uno spararitmo, un’arma attraverso cui farsi strada.

Il mondo di Symphonia però, come abbiamo detto anche sopra, è contraddistinto da uno stretto rapporto con la musica, quasi che la vita stessa lo attraversi, istante dopo istante, attraverso un particolare e continuo ritmo. Tutto ciò si rispecchierà nel gameplay, costruito attraverso livelli inquadrati da una visuale isometrica in cui non dovremo soltanto limitarci a combattere, ma dovremo farlo seguendo il suddetto ritmo. Tutto il gioco è governato da quest’ultimo, specialmente due comandi appartenenti alla dimensione delle battaglie: lo scatto e l’attacco. Aiutati da un metronomo nella parte bassa dello schermo, dovremo seguire il tempo del ritmo in sottofondo per capire quando sarà il momento giusto di attaccare e di schivare. Se alle prime un sistema del genere potrebbe sembrare complesso o scomodo, una volta presa la mano tutto cambia. Sbagliare le tempistiche in questo gioco, significa invalidare le partite più impegnative, dato che gli errori del giocatore inficeranno sulla protagonista stessa bloccandola per qualche istante. Fuso a tutto ciò troviamo un buon numero di armi, armature e personaggi sbloccabili con l’avanzare delle missioni e dell’avventura.

Soundfall recensione

Soundfall offre quindi al giocatore due cose molto importanti, una sfida anche impegnativa, e come vedremo più avanti nella recensione, una spigliatezza nei comandi e nelle modalità che sa come intrattenere. Anche se alla base di questo videogioco troviamo la concentrazione di chi tiene il pad/tastiera, resta centrale l’aspetto ludico e creativo. Sarà possibile, ad esempio, sia rigiocare a difficoltà più elevate i vari livelli, legandoli a specifici brani di scelta al giocatore (ricordando che nella versione PC si potranno anche costruire livelli inediti utilizzando la propria playlist personale), sia addentrarsi nella modalità coop online. Dal punto di vista strutturale è bene ricordare che, almeno in base a quanto rivelato dagli sviluppatori, il genere stesso delle melodie in sottofondo influisce, oltre che sul metronomo, anche sulle dinamiche distintive del livello stesso.

Semplice, forse anche troppo 

Parlando, invece, dell’estetica, Soundfall non eccede troppo, e in fase di recensione ci ha incuriosito con uno stile cartoon piuttosto variegato, in cui tutto si muove e pulsa seguendo il ritmo, aggregandosi quindi all’amore per la musica dimostrato dai suoi sviluppatori. Tutto fila comunque liscio senza problemi, intessendo un viaggio che non affascina tanto dal punto di vista narrativo, quanto da quello strutturale, con un gameplay sicuramente curioso, anche se minimizzato dal contesto produttivo. In questo caso l’ibridazione di fondo però funziona, restituendo un’esperienza memorabile e interessante.

Soundfall

7

Soundfall è un videogioco che sperimenta con cognizione di causa. Attinge dal passato modernizzando il presente. Il tutto in un progetto che non pecca mai di superbia, costruendo un proprio percorso senza dubbio interessante dall'inizio alla fine. Anche se la trama non eccelle in profondità, il divertimento è assicurato, con un prodotto che dà abbastanza soddisfazioni sia dal punto di vista della sfida che da quello strutturale generale. Un recupero dovuto sia per gli appassionati dei rhythm game che per quelli dei dungeon crawler, in un connubio che potrebbe ispirare altri piccoli passi in questa direzione.

Nicholas Massa
Adora i videogiochi e il cinema fin dalla più tenera età e a volte si ritrova a rifletterci su... Forse anche troppo. La scrittura resta un'altra costante della sua vita. Ha pubblicato due romanzi (a vent'anni e venti quattro) cominciando a lavorare sul web con varie realtà editoriali (siti, blog, testate giornalistiche), relazionandosi con un mondo che non ha più abbandonato.

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