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Speravo de morì prima – Anteprima, la serie su Francesco Totti arriva su SKY

Da venerdì 19 marzo su SKY Atlantic e Now TV arriverĂ  Speravo de morì prima, la mini-serie in sei episodi che racconta la storia sportiva e umana di Francesco Totti. Basata sul libro intitolato Un Capitano, scritto dallo stesso Francesco Totti insieme a Paolo CondĂ², vede Luca Ribuoli alla regia, che guida una squadra di grandi attori. Pietro Castellitto interpreta Francesco, Greta Scarano la moglie Ilary Blasi, Gianmarco Tognazzi l’allenatore Luciano Spalletti, mentre Monica Guerritore e Giorgio Colangeli sono Fiorella ed Enzo Totti, i genitori di Francesco; Gabriel Montesi interpreta Antonio Cassano e Marco Rossetti è Daniele De Rossi. Sceneggiatura a sei mani scritta da Stefano Bises, Michele Astori e Maurizio Careddu.

Un’epica leggerezza

Abbiamo avuto la possibilitĂ  di vedere in anteprima i primi tre episodi della serie e di partecipare a distanza alla conferenza stampa ufficiale che ha avuto luogo presso lo Stadio Olimpico lunedì 15 marzo, alla presenza del cast principale, della produzione e del regista, tutto quello che basta per avere un’impressione limpida di quello che sarĂ  questa co-produzione SKY Original e Freemantle. Speravo de morì prima è una serie leggera, divertente, quella che durante la conferenza stampa è stata definita come un racconto di epica leggerezza. PerchĂ© è epica, come la carriera 27ennale in giallorosso del numero 10 piĂ¹ famoso d’Italia, di uno dei giocatori piĂ¹ conosciuti e apprezzati della storia calcistica mondiale. Epica come la sua leggenda, la sua storia, che piace tanto ai tifosi romanisti, quanto agli appassionati di calcio e non. Leggera come la sua persona: semplice, umana, romana, vicina a noi che siamo dall’altra parte dello schermo sia quando vedevamo Francesco Totti giocare, sia quando lo vediamo in TV in vesti civili o quando lo seguiamo sui social.

speravo de morì prima

Grazie a questa serie conosciamo l’uomo, il padre di famiglia, il marito a volte impacciato di Ilary. Ci vengono raccontati gli ultimi due anni di carriera, quelli turbolenti perchĂ© così vicini a quella fine che tanto si temeva e si sperava non arrivasse mai, una fine che non era avvenuta come e quando voleva Francesco. La storia di una grande amicizia, diventata poi quasi una sfida, quella tra Francesco Totti e Luciano Spalletti, l’allenatore che avrebbe facilitato l’addio di Totti al calcio, ricordandogli con schiettezza che anche lui, la leggenda, non sarebbe stato insostituibile per sempre. Così, Il Capitano è costretto a vivere il periodo piĂ¹ buio della sua vita, ma circondato dai compagni di squadra che lo considerano da sempre come l’unico e vero capitano, circondato dalla splendida famiglia, dall’insostituibile figura di Ilary e da tutti i tifosi, da tutta Roma, sempre dalla sua parte.

Speravo de morì prima… de vede’ Totti smette’ de gioca’

La serie ci accompagna in questo racconto per certi versi drammatico, ma non risparmiandoci neanche una risata. Sicuramente grazie ai dialoghi brillanti, precisi, al punto giusto e detti sempre dalla persona giusta. Frasi perfette, che uscirebbero proprio da quelle bocche e in quei precisi momenti, calzanti per ogni personaggio. La romanitĂ  espressa all’ennesima potenza, ma senza volgaritĂ , arricchita da quella spontaneitĂ  che la contraddistingue. Pietro Castellitto ha preparato la parte studiando, parlando con il vero Francesco Totti, con il mondo che lo circondava e con i tifosi, ma sicuramente anche attingendo alla sua memoria. La trasposizione televisiva del campione è credibile, magari non pienamente nella somiglianza fisica, che è di secondaria importanza se l’interpretazione raggiunge questi livelli, precisa anche nelle espressioni, negli sguardi. Greta Scarano nella parte di Ilary è praticamente perfetta con atteggiamenti, voce, modo di parlare che paiono assolutamente quelli della conduttrice televisiva, sempre apprezzata in TV e sui social. I compagni di squadra di Francesco ci riportano nel passato, grazie alla particolare cronologia della serie, che rivisita anche momenti della carriera e della vita di Francesco da quando era bambino a quando è diventato il personaggio che abbiamo conosciuto. I genitori, grazie all’interpretazione di Monica Guerritore e Giorgio Colangeli impacchettano il tutto. Precisa la regia, che grazie a Luca Ribuoli sa esattamente quello che vuole e si districa in un racconto al tempo stesso complesso, leggero, divertente e drammatico.

speravo de morì prima

Nonostante le riprese in piena emergenza Covid, la serie non si risparmia in nulla. La produzione è grande, le scenografie, i costumi, tutto è credibile e racconta coerentemente una storia che in fondo conosciamo benissimo. Il fatto che sia così vicino a noi, anche temporalmente, non fa che rendere ancora piĂ¹ interessante l’esperienza. A pensarci, è il desiderio di molti che fatti che viviamo possano diventare presto un film o una serie TV, per scoprire come un evento verrebbe raccontato in stile cinematografico. Ecco, la storia della fine della carriera di Francesco Totti è uno di quegli eventi che rimarranno sempre nella storia dello sport italiano e del mondo. La visione è consigliata a tutti, tifosi e non, bambini, ragazzi ed adulti. Speravo de morì prima vale molto piĂ¹ di serie impostate sull’epicitĂ  senza leggerezza, piĂ¹ di storie complicate e infinite, piĂ¹ di progetti maggiormente audaci ma meno consistenti. Un plauso a tutti, sperando che questa nuova serie SKY sia la prima di un nuovo filone che dia un po’ di freschezza all’offerta televisiva. Appuntamento quindi venerdì 19 marzo alle 21.15 su SKY Atlantic!

Claudio Baldacci
Videogiocatore vecchio stampo, purista e rompiscatole. Di quelli cresciuti con Playstation 1, Playstation 2 e Game Boy Color. Amante del cinema e delle serie TV, sempre attento alle nuove uscite e speranzoso che nuovi e interessanti prodotti popolino la nostra vita fino a farci diventare asociali. No, forse questo è meglio di no. Speaker radiofonico di www.radioeverywhere.it dove il mercoledì dalle 18 alle 20 parla di colonne sonore di film, videogiochi e tv e anche giocatore semi-professionista di Texas Hold'em. Basta.

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