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Squid Game: utente ricrea 1, 2, 3, Stella come un gioco PS1

Un utente ha realizzato una simulazione del gioco 1, 2, 3, Stella come visto all’interno della serie Netflix Squid Game come fosse un titolo uscito sulla PS1, utilizzando la modalità Creativa del celebre battle royale Fortnite.

Il prodotto proveniente dalla corea del sud ha visto nel giro di brevissimo tempo un’accoglienza molto calorosa di pubblico e critica, portandola tra gli articoli più guardati sulla piattaforma streaming. Nel caso in cui non abbiate ancora letto la nostra recensione, cliccando su questo link verrete rimandati alla pagina interessata.

Il passaparola ha rappresentato una buona fetta del successo dietro alla serie, come ha anche dimostrato il director di The Last of Us Parte 2 che ne ha caldamente consigliato la visione, insieme anche a Midnight Mass, un titolo horror che sta riscontrando pareri piuttosto buoni ed è disponibile anch’essa su Netflix.

L’apprezzamento ha portato gli spettatori a realizzare dei lavori originali dedicati al prodotto, come nel caso dell’utente Dominik Johann che ha ricreato una simulazione del gioco 1, 2, 3, Stella come appare all’interno di Squid Game ma a mo’ di gioco per PS1. Grazie ad una clip condivisa da lui stesso su YouTube possiamo dare uno sguardo alla simulazione.

squid game

Come si vede, sono incluse due guardie di Squid Game, la bambola robotica che fa la conta del gioco e i concorrenti che cercano di passarle accanto in sicurezza. Lo scopo del gioco è come il classico 1, 2, 3, Stella: bisogna muoversi quando la testa della bambola è girata e non può vederci. Se lei si gira e ci scopre muoverci, allora verremo uccisi.

L’omaggio nella modalità PS1 prevede saltare in aria, più che venire colpiti dalle armi da fuoco delle guardie, il che è probabilmente dovuto alla grafica povera che ha richiesto un po’ di inventiva.

Un altro lavoro che omaggia Squid Game riguarda una cosplayer che ha realizzato il costume della bambola robotica in questione. Vi lasciamo al link al nostro articolo dedicato.

Fonte:
Giulio Bruschini
Podcaster, aspirante speaker radiofonico e appassionato di musica e cinema, meglio non iniziare una conversazione sulla sindrome dell'età dell'oro e della cultura retro o si finisce in un'infinita tana del bianconiglio tra vaporwave e hauntology...e Max Headroom.

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