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Suicide Squad – Recensione

Siamo stati invitati nella splendida location dell’Isola Tiberina, nel cuore di Roma, per un evento senza paragoni: la prima mondiale di Suicide Squad in collegamento mondiale con Londra ed altre città europee, abbiamo ascoltato il parere degli attori principali del film e abbiamo potuto porre delle domande a questi “eroi” moderni. L’evento è stato curato nei minimi dettagli e abbiamo apprezzato moltissimo il coinvolgimento dei partecipanti, divertendoci ad ammirare i cosplayer e le gare a domande con scelta multipla. Dopo un pomeriggio di giochi siamo andati al cinema a goderci il film in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Suicide-Squad-Roma-GamelegendsSuicidi di massa

Senza spoiler che possano disturbarvi, vi diciamo che nella prima metà di Suicide Squad assistiamo ad una presentazione dei personaggi in stile DC Comics: lunghi flashback ci mostrano il passato dei protagonisti (su cui spiccano ovviamente Deadshot e Harley Quinn) e le scelte che li hanno condotti al luogo in cui si trovano ora (principalmente in prigione). Amanda Waller è la donna d’acciaio di questa pellicola: la missione di questo agente governativo è quella di mettere in piedi una squadra di super dotati (e se possibile metaumani), da far entrare in azione nel caso in cui il “prossimo” Superman non fosse gentile come il precedente (che vi ricordiamo è morto contro Doomsday nella pellicola Batman V Superman: Dawn of Justice). La squadra è composta da Deadshot, Harley Quinn, Capitan Boomerang, El Diablo, Katana, Incantatrice, Killer Croc, Slipknot e il capitano Flag, quest’ultimo unico vero soldato del gruppo. Naturalmente male assortiti, la Waller scoprirà presto che gestirla non sarà facile affatto ma, d’altronde, ogni membro è una pedina sacrificabili per lei, da qui il nome Squadra Suicida!

Suicide Squad

Trame che si intrecciano!

Come saprete, il film è ambientato dopo gli eventi di Batman V Superman: un cameo del Cavaliere Oscuro era d’obbligo ed ecco Ben Affleck vestire i panni del Crociato Incappucciato per poche e intense scene, nelle quali ci dimostra come un professionista possa metterci del suo anche in scene marginali come queste. Lo stesso potremmo dire di Jared Leto che, lasciato a casa il microfono, ci mostra la sua idea del Joker: il personaggio in questione è stato sicuramente al centro della scena, tanto che lo abbiamo visto comparire in tutti i trailer del film. E’ stata così incisiva la sua presenza in questi spezzoni che in molti hanno pensato al Joker come ad una figura dominante nel cinecomic: niente di più lontano dalla verità, dato che compare per soli quindici minuti in tutta la pellicola. Ovviamente non è possibile fare paragoni tra la performance di Leto e quella di Ledger ne “Il Cavaliere Oscuro” di Nolan: possiamo però dirvi che il personaggio del clown più folle di sempre è stato rispettato al meglio e che questa interpretazione, seppur di breve durata, ci è parsa molto attinente a quella del fumetto. In tutto il film c’è questa sorta di presenza, data dai messaggi sul cellulare di Harley Quinn fino alla comparsa nei momenti più disparati, che rende il Joker un vero spettro, alimentandone la leggenda. Grandissima la performance di Will Smith che non si smentisce davvero mai, regalandoci un personaggio controverso e profondo, spietato sul lavoro quanto amorevole con la figlia.

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Una squadra… senza uno scopo!

Parlando fuori dai denti, il film soffre di non pochi problemi. Il primo è certamente l’ampiezza della squadra: troppi personaggi da raccontare sono difficili da gestire. Il secondo è senza dubbio la mancanza di un vero nemico nel film. Intendiamoci: il cosiddetto Villain c’è, il problema forse è che sono più belle le storie personali dei vari protagonisti (alcuni, come Katana, lasciati privi di una vera trama alle spalle), tanto che diventa fastidioso seguire la trama principale. La sensazione che abbiamo avuto durante tutto il film è riassumibile con la frase di uno dei nostri colleghi che alla fine della pellicola ha esclamato “bello il trailer, si può avere il film adesso?“. Gli attori fanno del loro meglio e vi assicuriamo che la recitazione è stata quasi perfetta, ma sfortunatamente non c’è una trama principale degna delle sotto-trame che, nel bene o nel male, ti tengono incollato allo schermo. E’ stato un po’ come vedere il migliore chef del mondo dover preparare un piatto degno di una grande serata senza gli ingredienti adeguati. Effetti speciali e colonna sonora ben studiati e attenti allo stile un po’ irriverente del film. Nel complesso è un film che rivedremmo solo per cogliere le sfumature dei protagonisti, certamente non per la trama, poiché davvero poco presente.

Suicide Squad

6

Suicide Squad è un film controverso: da un lato gli attori bravissimi, dall'altro l'assenza di una vera trama che li contestualizzi. Se quest'ultima fosse stata più convincente, il film ne avrebbe giovato sicuramente. Se non siete fan dell'universo DC ma andate al cinema per via di un cast d'eccezione, passate oltre, non è il film per voi. Se siete accaniti fan DC aspettatevi qualche delusione e qualche altro motivo per sorridere pensando al futuro.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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