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The Book of Boba Fett – Recensione del secondo episodio, la giustizia

The Book of Boba Fett, nuova serie esclusiva su Disney+, è giunta al secondo episodio. Si tratta di un’opera incentrata su uno dei personaggi più iconici dell’universo di Star Wars, il cacciatore di taglie Boba Fett, che si è sempre comportato come se fosse al di sopra della legge ed è stato l’antagonista principale di due film della trilogia originale: L’impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi.

Clone del cacciatore Jango Fett, Boba Fett è interpretato dal talentuoso Temuera Morrison, che riesce a dare al personaggio grande spessore e profondità. Comparso anche nella seconda stagione di The Mandalorian, a sorpresa dopo la sua presunta morte per mezzo del Sarlacc, Boba Fett è il signore incontrastato della nuova serie, che ne approfondisce la storia in due linee temporali separate, passato e presente.

Giustizia sia fatta

Il primo e il secondo episodio di The Book of Boba Fett sono accomunati dalla presenza di due linee temporali separate. In una viene affrontato il momento in cui Boba subentra come Daimyo al posto di Jabba the Hutt su Tatooine, decidendo di impostare il suo dominio basandosi su rispetto e giustizia, anziché sulla paura come il suo predecessore. Nell’altra linea temporale, basata sui ricordi del cacciatore di taglie, si rivive il momento in cui egli si è salvato dal Sarlacc, imbattendosi nel popolo dei Tusken e lottando per guadagnarne il rispetto.

Un profondo senso di giustizia aleggia in entrambi i filoni temporali. Sia con i Tusken che nel suo nuovo ruolo di Daimyo, Boba adotta il pugno di ferro e le sue grandi capacità combattive per riportare ordine laddove non c’è, sia nel presente, affiancato dalla mercenaria Fennec Shan, interpretata da Ming-Na Wen e già conosciuta in The Mandalorian. La coppia è perfettamente riuscita. Nella linea temporale del presente, i due personaggi si affiancano e si completano, dominando la scena e affrontando insieme le difficoltà che il nuovo ruolo di Boba comporta.

Nella linea temporale del passato, invece, è il solo Boba Fett a mandare avanti la trama e, sebbene si senta l’assenza di Fennec, gli spettatori rimangono assorbiti dalle azioni che il cacciatore di taglie deve compiere per conquistare e mantenere il rispetto dei Tusken, e dal rapporto simbiotico che si forma tra l’uomo e il popolo.

In entrambe le puntate i due filoni temporali vengono dosati in modo ottimale, benché nel secondo episodio ci sia un unico salto tra una linea e l’altra. Nel primo quarto d’ora si vive nel presente, mentre nei 2/3 dell’episodio la fanno da padroni i Tusken e i racconti del passato di Boba Fett. In ogni caso le azioni non mancano in nessuna delle due parti, e gli spettatori possono godersi una serie che risplende delle atmosfere e degli scenari dell’universo di Star Wars, con una colonna sonora adatta alle occasioni e un gradito rimando alle ambientazioni vissute in The Mandalorian.

ATTENZIONE, da questo momento in avanti sono presenti spoiler sul contenuto della prima puntata di The Book of Boba Fett. 

Personaggi da tenere d’occhio

Nella prima puntata di The Book of Boba Fett – come avete potuto leggere nella nostra recensione – si era sentita una certa opposizione, da parte del sindaco di Mos Espa, nell’accettare che Boba Fett si sedesse al posto di Jabba, punto che ritorna con forza nel secondo episodio. Il sindaco è un personaggio poco chiaro, ma il suo rifiuto a elargire un tributo a Boba, pretendendone anzi uno da quest’ultimo, lascia intuire la poca benevolenza con cui egli accetterà il nuovo Daimyo.

Le difficoltà di Boba non sono, tuttavia, ristrette al solo sindaco riluttante. Altri personaggi, successori di Jabba the Hutt, sono pronti a rivendicare il suo trono e scalciare il cacciatore di taglie dal posto che sta occupando. In ogni apparizione che ha fatto finora, tuttavia, Boba Fett ha dimostrato di non essere un uomo facile da mettere a tacere o eliminare.

Nella linea temporale dei ricordi e del passato, i Tusken mostrano diverse difficoltà a gestire le altre creature del pianeta, e un rapporto simbiotico con Boba farebbe sicuramente al caso loro. Hanno molto da insegnare e molto altro da imparare, così come il cacciatore di taglie è pronto a prendere da loro le conoscenze più utili e lasciargliene di sue.

Le due linee temporali sono entrambe caratterizzate da dimostrazioni di forza e contrasti politici o commerciali, e i primi due episodi hanno posto le basi a una serie che potrebbe dare una giusta e meritata luce a uno dei personaggi più amati di Star Wars, raccontando al contempo il lasso temporale intercorso dalla presunta morte di Boba alla sua apparizione in The Mandalorian.

The Book of Boba Fett 1x02

7.8

Nel secondo episodio di The Book of Boba Fett viene mantenuta l'alternanza delle due linee temporali introdotte nella prima puntata: quella in cui Boba si inserisce come nuovo Daimyo al posto di Jabba the Hutt, e quella in cui si salva dal Sarlacc e viene trovato dai Tusken. L'episodio ha un unico cambio di filone temporale, e la maggior parte del tempo è dedicato al passato di Boba e alle sue avventure insieme ai Tusken, dai quali apprende molte cose, e ai quali insegna altrettanto. La puntata dura più a lungo della prima ma gli spettatori faranno fatica ad accorgersene, impegnati a seguire i passi di Boba nell'intricata realtà politica raccontata nell'universo di Star Wars. Mancano importanti colpi di scena, come la scoperta di Grogu che ha caratterizzato la prima puntata di The Mandalorian.

Martina Lembo
Cresciuta a pane e videogiochi, la sua passione per il mondo videoludico è nata negli anni '90 e si è sviluppata, un pixel dopo l'altro, a partire dalla sua prima cartuccia, Pokémon Giallo (che tutt'ora custodisce gelosamente). Laureata in Fisica e specializzata in Tecnologie Avanzate, è una lettrice accanita, adoratrice del MCU, divoratrice di film anni '80, amante dei giochi di ruolo e da tavolo, e cosplayer occasionale. Non resiste al fascino del vintage. Potrebbe capitarvi di vederla setacciare il web alla ricerca di cartucce originali per Atari 2600.

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