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The Crew 2 – Hands On, gare a 360 gradi

Spesso i sequel non riescono a stare al passo delle aspettative: molti titoli, appena comparso quel maledetto 2 affianco al nome, hanno iniziato una caduta libera verso il baratro. Ma capita, alcune volte, che qualcosa vada per il verso giusto, che le strade si allineino e che, contro tutte le possibilità, la scelta del sequel migliori ciò che avveniva prima. The Crew 2, almeno per quanto è possibile dire dalla beta, sembra far parte di questi titoli.

Tutta l’America

Il gioco, come nel prequel, ci catapulta in gare sparse per tutta l’America: è subito possibile visitarla completamente, e ogni sezione è riprodotta in modo fedele, dando anche l’effetto di distacco da una città all’altra. Naturalmente non parliamo di una scala 1:1, ma passare dalla East alla West Coast cambia molto. La mappa, inoltre, è visitabile in tempo reale, permettendovi in qualunque momento di staccarvi dal suolo, salire in cima e vedere dove andare.

Il precedente capitolo aveva più o meno caratteristiche simili, ma gli scarsi contenuti portavano il tutto ad essere macchiettistico, evitando di rendere questo uno dei loro punti di forza. Ora è diverso.

Tutto il guidabile

In The Crew 2 guiderete tutto. Con tutto, intendo qualsiasi mezzo a motore esistente: automobili (da strada e fuoristrada), aerei, barche, moto. Ogni sezione avrà inoltre le proprie specializzazioni, richiedendo infine diversi obiettivi nelle diverse gare, evitando il fattore ripetitività. Dal punto di vista contenutistico, la mole di tipologie di mezzi va a ledere le personalizzazioni, che comunque sono abbastanza sia dal punto di vista performance che estetiche, sfruttando infine un metodo molto contemporaneo, i loot box. Ad ogni gara completata, dei loot cadranno a terra e, passandoci sopra, sbloccheranno performance equipaggiabili e modifiche estetiche. Se le seconde potranno anche essere acquistate con i soldi, le prime si troveranno solo in questo modo, rendendo il gameplay veloce e leggero.

La particolarità che più salta all’occhio quando vedrete le varie gare, è la suddivisione in tipologie: ci hanno sempre abituato a dividere le auto dalle moto, dalle barche, dagli aerei, ma The Crew 2 invece le divide non per tipologia di veicolo, ma per stile. Per esempio, le gare fuoristrada comprenderanno sia auto che moto, e per sbloccarle dovrete accumulare punti e superare le prove. Stessa cosa con le auto, per passare dalle classiche street race alle gare con le supercar.

Dal punto di vista licenze, il gioco presenta i principali marchi di veicoli del mondo: non mancano auto come la 370Z della Nissan, la LaFerrari, il famoso bolide elettrico, la Ducati Monster o altri marchi come Volkswagen, Audi, ecc. Questa varietà, unita alle varietà di gare presenti, aggiungendoci le personalizzazioni e la dettagliatura della mappa rende The Crew 2 un gioco di gran lunga migliore di prima, distaccandosi dai competitor grazie ad una scelta che, stavolta, lo accosta di più ad un Midnight Club 3, titolo che manca ai fan della serie.

Modifica il modificabile

Nel gioco quindi potremo equipaggiare i potenziamenti di performance sbloccati nelle gare, semplicemente premendo pausa e scegliendo il giusto pezzo; dal lato estetico, invece, sarete limitati a scegliere colore, paraurti, cofano, spoiler e cerchioni: il resto dovrete lasciarlo così com’è, ma questo poco conta.

Difatti, The Crew 2 prende forza anche dalla sua giocabilità: potrete infatti scorrazzare per tutta l’America, cambiare veicolo quando vorrete, completare gare precostruite, gare istantanee o semplici obiettivi, il tutto con veicoli ben realizzati.

Un simularcade

Torna il rapporto di odio e amore con la guidabilità del gioco: sebbene mezzi marini e aerei sono creati da zero, quelli terrestri presentano la stessa problematica, quasi per scelta di stile. The Crew 2 è un gioco che si interpone (in giocabilità) a metà tra un simulatore e un arcade. Le gare saranno energetiche e adrenaliniche, ma le curve non potranno essere fatte in derapata tutto il tempo, visto che per portare l’auto a sgommare sarà richiesta abilità (e soprattutto, rallenterà nel farlo). Eppure saltare da 100 metri verso un terreno dissestato sarà facile come bere un bicchiere d’acqua.

Rimane poco da dire su questa beta di The Crew 2, che di certo però riaccende la fiamma dell’interesse verso un titolo inaspettato, che prende una decisione coraggiosa (e chiacchierata) e porta un’esperienza particolarmente divertente, poco ragionata e capace di farci tirare un sospiro di sollievo da produzioni più ricercate.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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