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The Survivalists – Recensione, sopravvivere in un’isola sperduta tra indigeni e scimmie

Negli ultimi anni c’è stata letteralmente un’esplosione del genere survival, dovuta soprattutto grazie all’enorme successo ottenuto da Minecraft, che ha portato moltissime software house a sviluppare sempre più giochi incentrati su questo genere per provare a replicare il capolavoro creato dai ragazzi di Mojang. Tra i tanti giochi similari usciti in questa generazione – chi riuscito meglio e chi meno -, questa volta ci hanno provato i ragazzi di Team17, già ben noti grazie alla loro divertentissima serie di punta The Escapists. Con il loro nuovo titolo “The Survivalists” provano a sfondare tra i giochi di sopravvivenza con un titolo che rimane fedele agli stilemi del genere a cui appartiene, ma comunque provando a dare la loro impronta al gioco, con il loro classico design in pixel art e aggiungendo nuove meccaniche interessanti che riescono a stravolgere completamente il gameplay. Abbiamo provato il titolo in anteprima su Nintendo Switch e in questa recensione vi daremo la nostra opinione su The Survivalists, che uscirà per il pubblico domani 9 ottobre anche su Xbox One, PlayStation 4 e PC.

Il naufragar m’è dolce in questo mare

Subito dall’inizio della partita, il protagonista si troverà disperso sulle rive di un’isola sconosciuta, dotato solo di poche risorse recuperabili dalla propria zattera distrutta e di una mappa. Da questo momento in poi tutta l’avventura starà nelle mani del giocatore, che dopo aver personalizzato il proprio personaggio scegliendo il sesso, il colore dei capelli e dei vestiti, potrà decidere se iniziare fin da subito l’esplorazione del luogo ignoto, rischiando però di lasciarci la pelle e perdere tutti i progressi ottenuti dopo uno scontro con gli indigeni, o magari optare per un piano più ragionato ed erigere un piccolo accampamento, per potersi preparare al meglio creando quanti più oggetti possibili grazie alla modalità Creazione o alla modalità Progetti.

Premendo un semplice tasto, infatti, si potrà accedere al menù di crafting che permette al nostro naufragato di costruire un piccolo numero di oggetti base, come per esempio corde, piccoli attrezzi, ciotole, manicotti di legno e così via. Questi strumenti, oltre che a permettere la sopravvivenza nelle prime ore di gioco, saranno fondamentali anche per la modalità Progetti, che permette la costruzione di strutture più complesse utilizzando materiali collezionabili in natura, come legno o sassi, combinati con i suddetti utensili disponibili nel menù Creazione. Le strutture disponibili all’inizio saranno piuttosto poche – si inizierà infatti con la sola possibilità di costruire un letto di foglie, che permette di dormire e salvare la partita – ma proseguendo con l’avventura inizieranno velocemente a sbloccarsi tutti i tipi di progetti disponibili, che spaziano da pavimenti e mura in legno o di pietra, a piccoli falò, fino ad arrivare a banchi di lavoro che a loro volta permettono la creazione di utensili e attrezzi avanzati, come picconi, accette, pale e così via, che riescono a ottimizzare al meglio l’esplorazione.

Inoltre nei falò sarà possibile cucinare delle ricette sbloccabili man mano che si acquisiranno pezzi di carne più pregiati, ottenibili cacciando animali più rari o pericolosi, oppure creare macedonie di frutta o frullati, che permetteranno di recuperare vita e stamina. La creazione degli oggetti, contrariamente da quanto avviene per esempio sul già citato Minecraft, non sarà istantanea, in quanto una volta selezionato lo strumento o la ricetta da creare bisognerà selezionare il fondamentale Attrezzo Tuttofare e poi aspettare che il nostro personaggio costruisca o cucini, minando alla fluidità del gameplay che ogni volta si interromperà per aspettare il completamento del nostro progetto.

The Survivalists, come le altre produzioni di Team17, presenta uno stile grafico molto piacevole, contraddistinto da un’ottima pixel art che fa da perfetta cornice per tutta la durata della nostra avventura sull’isola sperduta. Ogni oggetto e ogni icona sono state curate sotto tutti i più piccoli dettagli e ogni strumento risulta riconoscibile fin dalla prima occhiata. Il titolo presenta però una telecamera isometrica che non può essere direzionata, e ciò rende difficile l’esplorazione quando si passa in piccoli anfratti nelle foreste, che molto spesso finiscono nel dover per forza tornare indietro perché ci siamo imbattuti in un vicolo cieco nascosto dalle cime degli alberi.

Un arcipelago da scoprire

Una volta che ci saremo preparati a dovere, potremo partire per la nostra avventura verso l’ignoto, esplorando in lungo e in largo l’arcipelago in cui siamo finiti nostro malgrado. Nella gigantesca mappa di gioco, che verrà creata proceduralmente man mano che il giocatore avanzerà nell’esplorazione, saranno presenti moltissimi biomi diversi, come per esempio la spiaggia, la foresta, regioni vulcaniche e paludi, nei quali sarà possibile trovare diversi tipi di oggetti collezionabili e scoprire nuovi tipi di flora e fauna, e tramite il menù potremo anche posizionare vari segnalini per ricordarci di visitare una determinata zona o fissare un punto d’interesse. Girovagando per l’isola ci si potrà anche imbattere in totem parlanti, che tramite un baratto potranno fornirci oggetti utili o addirittura dei forzieri, oppure in accampamenti di indigeni che non ci penseranno troppo prima di passare all’attacco per cacciarci dalla loro zona.

L’aspetto più interessante dell’isola, però, sono i tantissimi antri e labirinti disseminati per tutta la mappa, al cui interno si celano pericolose trappole, enigmi, ma soprattutto tesori. In questi dungeon sotterranei saremo posti davanti a sfide molto complicate, nelle quali spesso ci scontreremo con alcuni fortissimi indigeni che li hanno occupati o addirittura mostri e creature sovrannaturali, come per esempio scheletri viventi o goblin. Una volta raggiunta la fine della caverna, però, saremo lautamente ricompensati con molti tesori che contengono dobloni e oggetti rari, i quali sicuramente faranno comodo agli avventurieri. Queste battaglie mettono a dura prova anche il più abile dei giocatori, che se non sarà provvisto dei materiali adeguati si ritroverà accerchiato dai nemici, quindi vi consigliamo di prepararvi a dovere prima di scendere in uno di questi labirinti.

Infine sarà possibile anche incontrare uno straniero misterioso, che viaggia tra le isole raccogliendo oggetti qua e là, con il quale potremo comprare e vendere le merci in cambio di dobloni. Al nostro primo contatto con il mercante ci verrà chiesto di completare una missione, che spesso risulta nel portargli dei materiali da craftare, e una volta completato il nostro dovere lo straniero ci ricompenserà con un oggetto gratuito e la possibilità di comprare gli oggetti in vendita. Tra questi, possiamo anche trovare delle mappe del tesoro, che ci mostreranno una diapositiva di dove è nascosto il forziere e una volta che ci riusciremo a capire dov’è nascosto potremo recuperarne il contenuto. Il vero problema dell’esplorazione è però l’inventario, che con i sui soli 11 slot risulta essere particolarmente esiguo e a meno che non vorremmo portarci insieme un forziere sulle spalle, ci troveremo spesso a dover lasciare qualche risorsa meno utile per far spazio a oggetti più rari.

In The Survivalists inoltre sarà possibile giocare in multiplayer con altre tre persone online, che potremo ospitare nella nostra isola per poter andare tutti insieme all’esplorazione del nostro arcipelago. Nel caso invece in cui noi avessimo intenzione di viaggiare nelle altre isole, possiamo scegliere anche cinque tra le nostre scimmie, di cui parleremo a breve, da portarci insieme per l’avventura, oltre che utilizzare una particolare cesta sbloccabile nella nostra avventura in single-player nella quale potremo posizionare tutti gli strumenti che ci potrebbero essere utili nelle nostre partite online, che verranno trasportati anche nelle isole degli altri giocatori.

Quando ti sale la scimmia

L’aspetto più interessante di The Survivalists sono sicuramente le scimmie, presenti in giro per tutta la mappa di gioco e che potranno essere reclutate dando loro lo strumento che richiedono, e una volta consegnato ci ritroveremo con una nuova amica quadrumane che ci accompagnerà nella nostra avventura. Le scimmie possono imitare tutti i movimenti e le azioni del giocatore grazie alla modalità Imitazione Scimmiesca, accessibile con la semplice pressione di un pulsante, e una volta che le mostreremo una particolare azione, l’animale scelto studierà i nostri movimenti e ci imiterà. Grazie a questa modalità le scimmie si riveleranno essere la componente più utile del gioco, in quanto potranno eseguire molti compiti al posto nostro come per esempio la creazione di oggetti, il recupero di materiali o i combattimenti con i nemici.

Una volta che una scimmia compierà il suo compito più volte inizierà a specializzarsi in un determinato ruolo, aumentando la sua abilità specifica. In questo modo, aumentando la sua bravura in una mansione, l’animale sarà molto più efficiente e il compito sarà svolto più velocemente. Le nostre amiche quadrumani possono inoltre essere personalizzate tramite la scheda apposita nel menù, nel quale potremo scegliere il colore del pelo e dar loro anche un nome. Questa peculiarità di The Survivalists lo rende unico rispetto a molti altri giochi di questo genere, permettendo di recuperare materiali e creare moltissimi oggetti in background, aumentando a dismisura le possibilità di esplorazione dell’isola e di espansione della propria base. Purtroppo a primo impatto i comandi per gestire gli animali non sono affatto intuitivi, e ci vorrà qualche ora di gioco prima di apprendere come sfruttare al meglio questa risorsa scimmiesca.

The Survivalists

8

The Survivalists prova a inserirsi nel grande mercato dei giochi di sopravvivenza e lo fa con un ottimo titolo che permette di passare moltissime ore tra l'esplorazione di un immenso arcipelago, avventure alla ricerca di tesori in antri nascosti e battaglie contro indigeni e creature mostruose insieme al vostro fidato branco di amici quadrumani. Ogni tanto pecca di rallentamenti nel gameplay dovuti al gran numero di risorse da craftare, dal ridotto numero di slot nell'inventario o da una telecamera non sempre efficiente, ma comunque tali problematiche non inficiano troppo sull'esperienza generale, che assicura moltissime ore di divertimento sull'isola sperduta in cui saremo finiti.

Mauro Landriscina
Nato nel 1997 e al momento studente di Cinema, fin da piccolo si appassiona di videogiochi grazie al Game Boy Color del fratello maggiore. Pensa troppo al futuro e poco al presente, spesso perdendosi nei suoi pensieri e andando quindi a sbattere su qualche palo per strada. Il suo sogno nel cassetto è quello di dirigere un film d'animazione.

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