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Thunder Force – Recensione, superpoteri e pollo crudo in difesa della giustizia

Thunder Force è uno dei nuovi film originali Netflix, che più di molti altri ha saputo far parlare di sé nel corso di questi ultimi mesi, rivelandosi capace d’incuriosire molti spettatori desiderosi di visionare la produzione, la quale è disponibile sulla piattaforma streaming da venerdì 9 aprile. Melissa McCarthy e Octavia Spencer si ritrovano alle prese con superpoteri da gestire, criminali da affrontare e un rapporto di amicizia, logorato dal tempo e dalle scelte personali, a unirle. Il film è una commedia che unisce fantascienza e azione, e si propone al pubblico come balsamo contro la tristezza, regalando risate e smontando cliché oramai ben noti.

Sociopatici alla conquista del mondo

Durante l’introduzione della pellicola, viene spiegata brevemente l’origine dei superpoteri acquisiti da alcune persone sulla Terra: nel 1983 un impulso di raggi cosmici interstellari ha colpito il pianeta, causando una trasformazione genetica in specifici individui. Non tutti, però, sono in grado di sviluppare doti sovrannaturali. Il requisito fondamentale per poter acquisire tali poteri è una naturale predisposizione a essere dei sociopatici. Niente nobiltà d’animo, valori morali, intelligenza sopraffina o spirito di sacrificio quindi, ma sociopatia! I soggetti colpiti dai poteri, battezzati Miscredenti, iniziano così a macchiarsi di svariati crimini e vengono, pertanto, bollati come pericolosi.

Thunder Force Melissa McCarthy

Lydia ed Emily, le protagoniste del film, sono amiche fin dai tempi del liceo, dove hanno iniziato ad affiancarsi e sostenersi a vicenda. La prima rivela fin da subito di essere una ragazza insolita, corpulenta e dal carattere forte, che picchia i bulli e si addormenta in classe. Emily, invece, è reduce da una grave tragedia familiare: i suoi genitori sono stati uccisi dai Miscredenti e il suo obiettivo è quello di assicurare i colpevoli alla giustizia, studiando sodo per fare la differenza. Con il passare degli anni, tuttavia, il rapporto si raffredda e le due ragazze si perdono di vista, conducendo vite agli antipodi e ritrovandosi quasi per caso, molto tempo dopo, proprio nel giorno in cui Emily è finalmente riuscita a completare le sue ricerche. Ha sviluppato, infatti, un metodo innovativo per indurre i superpoteri nelle persone comuni, e desidera sperimentarlo su sé stessa. Lydia, tuttavia, impacciata e incline a combinare disastri, manda a monte i piani iniettandosi per sbaglio il siero della superforza. A Emily non resta che sfruttare le pillole dell’invisibilità e rassegnarsi all’idea che due persone dovranno vivere con i poteri che aveva inizialmente progettato solo per lei. Questa è la nascita della squadra delle Thunder Force (a proposito, l’idea del nome è di Lydia).

Pollo crudo a palate

La comicità è protagonista assoluta dell’intera pellicola. Persino le poche scene emotivamente tristi, o dominate da uccisioni e violenza, sono costruite ad arte per risultare spiritose e leggere. Melissa McCarthy e Octavia Spencer sono magnifiche nel ruolo che è stato attribuito loro, e portano avanti le scene, battuta dopo battuta, con gran classe e vena comica irresistibile. I cliché sui supereroi vengono trattati proprio per quello che sono: situazioni banali che si sono ripetute in altri film, serie TV e storie a fumetti. Questo permette allo spettatore di immergersi nella storia con il sorriso sulle labbra, e trovarsi davanti un lavoro fresco e divertente, una vera perla sia in momenti di stress e tensioni, sia in pieno relax.

Thunder Force The King le Crab

Battute e scene comiche vengono infilate davvero ovunque. Per esempio, le iniezioni fatte da Lydia per avere la superforza hanno l’effetto collaterale di alterare il gusto delle pietanze. La soluzione è semplice: pollo crudo. La neo supereroina divora intere confezioni di fette di pollo completamente crude come se fossero deliziosi biscotti della nonna. E che dire degli speciali costumi rinforzati di Lydia ed Emily, che non possono essere lavati perché ancora non si è capito come fare? Le due protagoniste sono, inoltre, dotate di un fisico rubensiano e ingombrante, e l’automobile che dovrebbero usare per le missioni è troppo piccola. Risultato: salire e scendere dal veicolo diventano due azioni complicate e lente, in cui ci si incastra e ci si deve stringere. Tuttavia, nonostante la loro robustezza, Emily e Lydia sono perfettamente a proprio agio e, se la macchina è troppo piccola, la soluzione non è dimagrire, ma prendere un mezzo più grande!

Chef, gradirei dei crostacei

E ora veniamo ai “temibili” antagonisti: i Miscredenti. Nel film ne appaiono pochi (ma buoni), ognuno con delle capacità particolari e dotato di una serie di battute che ne ammortizza notevolmente la pericolosità. Il loro modo di interfacciarsi con le Thunder Force, e persino tra loro stessi, è spassoso e quasi ingenuo. I loro poteri sono variegati e talvolta inutili, come quelli che caratterizzano le Crab, un uomo con due grosse chele di granchio al posto delle braccia, che proverà un immediato interesse sentimentale per Lydia. Si tratta di antagonisti che non si fanno disprezzare e, con i loro spezzoni, sono parte integrante della comicità globale.

Thunder Force Lydia e Laser

Le battaglie a suon di cazzotti e superpoteri non mancano, ma sono condensate nella seconda metà del film e intervallate da battute da salotto e qualche colpo di scena. L’amicizia che ha legato le Thunder Force nel corso della loro giovinezza ora fa da collante al team, garantendo un ottimo lavoro di squadra, sebbene non manchino le crepe causate dagli anni di separazione. Di fronte ai Miscredenti, Emily può finalmente raggiungere il suo obiettivo: tentare di assicurare alla giustizia questi sociopatici criminali per vendicare la morte dei suoi genitori. E Lydia è pronta a essere il suo (forzuto) braccio destro.

Thunder Force

8.5

Il film è una commedia dall'atmosfera fresca e leggera, dove i superpoteri la fanno da padroni. Le due protagoniste sono donne fuori dagli schemi, dalla volontà ferrea e le buone intenzioni, che sanno far ridere con classe ed eleganza. La trama è un rincorrersi di cliché che vengono prontamente abbattuti con situazioni surreali e dialoghi divertenti.Se state cercando un film dal taglio serio e impegnativo, andate oltre. Se, invece, avete voglia di passare un paio d'ore a divertirvi senza impegno, cliccate Play.

Martina Lembo
Cresciuta a pane e videogiochi, la sua passione per il mondo videoludico è nata negli anni '90 e si è sviluppata, un pixel dopo l'altro, a partire dalla sua prima cartuccia, Pokémon Giallo (che tutt'ora custodisce gelosamente). Laureata in Fisica e specializzata in Tecnologie Avanzate, è una lettrice accanita, adoratrice del MCU, divoratrice di film anni '80, amante dei giochi di ruolo e da tavolo, e cosplayer occasionale. Non resiste al fascino del vintage. Potrebbe capitarvi di vederla setacciare il web alla ricerca di cartucce originali per Atari 2600.

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