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Tornare a Vincere – Recensione del nuovo sportivo drammatico con Ben Affleck

Tornare a Vincere (The Way Back), è uno dei tanti film che in questo periodo nefasto ha dovuto combattere con l’impossibilità di un rilascio nelle sale cinematografiche e approdare direttamente nei salotti di ogni famiglia, mostrandosi al grande pubblico attraverso i tanto amati servizi di video streaming come: YouTube, Apple TV, Infinity, Sky Primafila, Chili, Rakuten TV e molti altri. Diretto dalla mano del regista Gavin O’Connor (The Accountant; Warrior), la pellicola con protagonista Ben Affleck è una storia che parla di Jack Cunningham, uomo di mezza età che non ha avuto per nulla una vita facile: giovane promessa del basket quando era ancora al liceo, a causa di numerose incomprensioni con il proprio padre decide di lasciar perdere la carriera da futuro professionista e vivere una vita normale come chiunque altro, fatta di drammi, di perdite, di alti e bassi ma soprattutto di rimpianti. Sulla scia di diversi altri lavori come “Colpo Vincente; Coach Carter; L’arte di Vincere”, l’ex stella del basket avrà davanti a lui una seconda possibilità di vita quando verrà chiamato dal rettore della scuola proprio dove ha giocato da ragazzo, portandola al successo e divenendo il miglior giocatore dell’anno, per cercare di creare e amalgamare una nuova squadra di giovani studenti né troppo talentuosi né troppo alti.

Gli errori di una vita passata…

Ho passato molto tempo a farmi del male, ho preso decisioni sbagliate, ho molti rimpianti!

Badate bene, Tornare a Vincere non è un film sportivo dove ruota tutto intorno a una squadra che dal nulla dovrà diventare grande e combattere contro sé stessa per riuscirci, piuttosto è un film semi-drammatico e riflessivo sulla figura di Jack Cunningham, un alcolizzato che dalla vita non ha quasi più nulla da chiedere. Le sue giornate sono tutte grigie e uguali, strutturate dal lavoro nei cantieri dove si guadagna da vivere e soprattutto dall’alcool che beve in ogni momento: sul lavoro, nel tempo libero, e ogni sera quando fa visita al suo solito bar con il barista che periodicamente lo riporta a casa in braccio dopo aver bevuto troppo. Un paio di scene di vita quotidiana come quella in doccia mentre beve birra o quella in cui si vede il frigorifero strapieno di lattine dove ne prende una, la mette nel freezer, e poi prende quella che già era lì. Sono tutte le esatte fotografie che ci mostrano un uomo con problemi di alcolismo dal quale non vuole però uscirne, essendo l’unica scappatoia dal suo doloroso passato, il quale andrà ripresentandoglisi sotto un diverso aspetto. Tutto, o quasi, cambia però nel momento in cui accetta l’incarico di coach nella Bishop School, che ha acceso in lui un barlume di speranza per poter uscire finalmente da questo tunnel.

… il riscatto grazie al basket

Il ruolo in cui il l’attore pluripremiato agli Oscar si è calato (vincitore di 2 statuette come miglior film per “Argo” e miglior sceneggiatura originale in “Will Hunting – Genio ribelle”) è praticamente uno spaccato della sua vita privata, più volte costernata da problemi di alcolismo da lui stesso dichiarati. Ben Affleck è protagonista e colonna portante di questa pellicola che non ha nulla di nuovo da dire rispetto ad altri lavori affini, ma che si esprime al contempo con la “sobrietà” e la malinconia di chi vorrebbe ma non può, e anche quando può si ritrova a commettere sbagli, tirando fuori dal canestro la palla che sarebbe valsa i tre punti. L’attore è evidentemente calato nel ruolo, scavato in ogni tipo di inquadratura, sia nei momenti più gioiosi che in quelli tristi, è un puro magnete dell’intero lavoro che restituisce allo spettatore la visione di una delle interpretazioni più intime di sempre del noto attore. L’intera atmosfera di Tornare a Vincere, sebbene regali pochi momenti di felicità, è costernata da colori grigi e cupi, melodrammatici, con una colonna sonora a volte dolce, ma soprattutto triste, che ricalca quel senso di dolore che ogni persona nella medesima situazione avrebbe vissuto.

Tornare a Vincere

Erroneamente, il titolo nostrano affibbiato a questa pellicola distorce quello che in realtà è il vero messaggio del film. L’importante non è tornare a vincere, ma bensì tornare sui propri passi, lì dove tutto si era interrotto molti anni fa. Perché se è vero che la vita non può cambiare così da un momento all’altro con l’utilizzo di una bacchetta magica, a volte può riservarci una seconda chance, farci togliere la giacchetta della riserva e riportaci in prima squadra, pronti per fare nuovamente centro.

 

Tornare a Vincere

7.2

Tornare a Vincere racconta in modo delicato e senza mai affogare troppo nel drammatico la vita di un ex stella promettente della pallacanestro che, a causa di alcuni errori, ha buttato la sua vita e ne paga ora le conseguenze. Ben Affleck è magnetico, capace da solo di reggere un'intera produzione costruita ovviamente intorno alla sua persona che lo ha visto in primis cadere negli stessi errori, plasmandosi alla perfezione nel ruolo interpretato. A volte però la vita ti riserva una seconda occasione.

Andrea Ferri
Da bambino mi innamorai subito della cultura pop, dei videogames, degli anime e del cinema. Cresciuto a suon di VHS, la posta di Sonia e di partite alla PS1, sono anche un avido collezionista di tutto quello che mi passa per le mani. Il mio amore più grande? Toy Story, al quale sempre sarò fedele verso l'infinito, e oltre!

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