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Total War: Three Kingdoms – Recensione del nuovo titolo di Creative Assembly

Creative Assembly esce dai suoi canoni originali e decide di buttarsi in Cina, direttamente in uno dei periodi più belli e romanzati di sempre, quello dei Tre Regni. Riuscirà la software house a non tradire le aspettative e a proporre un titolo all’altezza dei suoi predecessori fantasy? In questo nuovo capitolo della serie Total War, ci troviamo esattamente nel 190 dopo Cristo, periodo nel quale la Cina viene governata dall’imperatore Han. Questo è un periodo storico particolarmente importante perché in questo momento la nazione vive di grandi spaccature con guerre e ribellioni interne pronte a rovesciare il trono. Il periodo dei Tre Regni è stato tra i più romanzati della storia cinese, econ Total War: Three Kingdoms Creative Assembly si ispira al celebre Romanzo dei Tre Regni di Luo Guanzhong e dalle Cronache dei Tre Regni di Chen Shu. Il primo romanzo ha risvolti fantasiosi, il secondo invece redatto nel terzo secolo è un avvincente testo storico.

In questo periodo ricco di dissapori, attentati e minacce trova importanza il consigliere e generale dell’impero Don Zhuo, il quale approfitta della morte dell’imperatore per prendere il controllo della capitale ed eleggere un rappresentante sul trono a suo piacimento. Da questo momento in poi inizia la storia de Tre Regni. Il titolo secondo il nostro avviso unisce magistralmente le due opere, mischiando qualche tocco fantasy alla più classica strategia militare. L’obiettivo non è stato di certo facile da raggiungere, ma gli sviluppatori sono riusciti a creare una buona malga di gioco, grazie anche a piccole innovazioni che seppur ancora non troppo approfondite, hanno dato un tocco in più rispetto ai suoi predecessori.

Total War: Three Kingdoms

Total War: Three Kingdoms è riuscito a prendere tutto ciò che c’era di buono dai titoli precedenti, ne ha modificato i dettagli più fini e si può definire tra i più belli della storia della serie. Gli sviluppatori sono riusciti a portarci in quel periodo storico e, per farlo, anche i menù e le scritte sono stati progettati pensando all’era dei Tre Regni della Cina. Anche la mappa, forse una delle cose più belle del gioco, riesce a sorprenderci, grazie all’utilizzo di colori vivaci che evidenziano la bellezza naturale di questa incredibile nazione. Scrollando lungo la mappa incontreremo enormi montagne, foreste, fiumi e vegetazioni assolutamente da zoomare per ammirarne gli splendidi dettagli. Anche il cambio delle stagioni regala uno spettacolo unico, perché cambieranno non solo i colori ma anche i territori e i campi di battaglia.

La politica prima di tutto

La prima grande differenza tra Total War: Three Kingdoms e i suoi predecessori risiede nel fatto che (anche grazie al periodo storico scelto) il gameplay non ruota intorno allo sviluppo di una nazione o di una civiltà, bensì segue le storie dei Personaggi. In questo particolare contesto si sono imposti moltissime figure di spicco, divenute poi delle vere e proprie leggende. Da qui la proposta iniziale del gioco: appena avvieremo la partita il titolo ci chiederà se vogliamo giocare in modalità Romance, dove gli eroi saranno dei punti fondamentali nel corso della partita, oppure seguendo le Cronache, quindi seguire la storia quanto più fedele a quello che realmente è accaduto.

Total War: Three Kingdoms

Dopo averle giocate entrambe abbondantemente, abbiamo deciso di dedicare particolare attenzione alla via dell’eroe, sia perché è una delle novità da andare a spulciare, sia perché è veramente bello scendere sul campo di battaglia con l’unità del nostro eroe (anche se ridicolizza i risultati). Indipendentemente dalla scelta fatta, questo è un prodotto dove la strategia e la politica sono più importanti dei muscoli. In questo titolo, la strategia e la politica sono dei punti da non sottovalutare, perché in qualsiasi momento (in alcuni casi anche un po’ casualmente) se non gestiremo le nostre risorse con sapienza, dovremo sedare focolai interni che potrebbero addirittura spodestarci.

Gestire le nostre città non sarà un compito facile, ci sono moltissime attività da svolgere, anche se grazie all’interfaccia utente e al menù, dopo qualche turno di gioco le dinamiche del gameplay si chiariscono. Creative Assembly introduce un nuovo modo di amministrare, perché in questo nuovo capitolo non dobbiamo più creare edifici direttamente, ma dobbiamo governare le varie città. Ogni città che possederemo avrà dei punti focali da sviluppare: solo nella nostra città principale potremo costruire degli edifici per competenza, nel resto delle città possiamo potenziare un edificio dedicato a una sola tipologia (produzioni di risorse). Alcune cittadine ci offriranno alcuni importanti bonus strategici per il mantenimento di tutto il nostro sistema.

Total War: Three Kingdoms

Per riuscire a imporci come signori della Cina, non dovremo sottovalutare lo sviluppo politico e tecnologico della nostra popolazione, che avviene grazie ad uno schema disegnato sui rami di un albero di ciliegio. Forse è una delle parti del menù più belle da vedere, oltre che importanti. Da questo splendido albero, sceglieremo il percorso da sbloccare durante ogni anno. Anche questo aspetto ci risulta molto semplificato e proprio per questo crediamo sia uno dei Total War più user-friendly in circolazione. Ovviamente non basta un utilizzo semplificato per gestire al meglio il nostro regno, ogni giocatore dovrà fare le scelte migliori per lo sblocco di alcuni upgrade, tenendo sempre d’occhio il proprio livello di risorse.

Relazioni e diplomazia

Lo sviluppo dei personaggi di Total War: Three Kingdoms e delle loro relazioni è uno dei fattori più importanti e sui quali ha lavorato duramente Creative Assembly. Gestire lo sviluppo dei tuoi generali ti garantirà notevoli upgrade e con essi anche diversi problemi. Nella Cina dei personaggi noti, non esiste un solo e unico stato, ma andrà conquistata città su città, alleanza su alleanza. Non basta semplicemente far livellare i vostri personaggi per garantirvi upgrade in battaglia, ma verrete introdotti in diversi circoli sociali, dove stringere relazioni e guardare le loro evoluzioni nel tempo.Total War: Three Kingdoms

Una delle cose più belle è proprio osservare come le relazioni e i comportamenti dei tuoi sottoposti cambiano in base alle decisioni che si prendono in game. Scoprirete come i generali, spinti da un legame di amicizia combattano insieme sul campo di battaglia, vincendo guerre e gettandosi in azioni eroiche, grazie a dei veri e propri sentimenti. Se un generale dovesse cadere in battaglia, gli altri presi da ira caricheranno l’avamposto nemico pur di riscattarne la morte.

Far nascere dei legami tra personaggi, ci aiuterà anche a tenere a bada la soddisfazione personale all’interno del regno. Questo è uno dei problemi più grandi che troverete nelle vostre run: più si cresce e più si assoldano generali e soldati. Con la crescita dell’impero le posizioni di rilievo rimarranno sempre le stesse, così per mantenere la fedeltà dei propri generali dovremo dar loro uno stipendio elevato, o riempirli di regali, oggetti trovati nel gioco, armi, armature ed equipaggiamenti così da far aumentare la loro soddisfazione. Se non sarete bravi a far questo, vedrete i vostri generali tradirvi e portar via con loro i propri soldati. Già, la crescita della milizia è legata anche a questo aspetto, assoldando un generale avrete subito a disposizione anche il suo manipolo di uomini.

Inoltre in Total War: Three Kingdoms l’esercito crescerà in base alle classi dei generali: ne esistono cinque per l’esattezza, e ognuna con benefici differenti. Queste sono Comandante, Stratega, Avanguardia, Campione e Sentinella. In base al grado dei generali, variano le unità che possono reclutare personalmente: ad esempio gli strateghi sono gli unici che possono reclutare trabucchi e arcieri high-end specifici; inoltre va fatto attenzione al fattore “simpatia”, ovvero che generali si piacciono o meno e considerare le loro classi per costruire l’esercito perfetto. A condire il tutto c’è la nuova possibilità di utilizzare delle spie da far intrufolare all’interno degli avamposti nemici, fino a farle diventare importanti per quella fazione. Questa parte è ancora poco sviluppata, ma rimane comunque una delle novità più importanti e divertenti da poter utilizzare.

Total War: Three Kingdoms

Un territorio bellissimo da esplorare

Quest’ultimo capitolo della serie Total War, regala sicuramente degli scorci incredibili sia a livello di mappa che di combattimenti. E’ davvero notevole lo sforzo tecnico fatto dal team, che ha ricreato un’ambientazione degna di nota e totalmente immersiva. I giocatori potranno darsi anche alla guerra totale, cercando di sovrastare ogni singola città stato, ma si renderanno sicuramente la vita più difficile. Ammirevoli le truppe dei generali che quando scendono in guerra riescono ad offrire un tocco leggendario agli scontri, anche se in alcuni casi riescono a sovvertire situazioni tragiche… e questo ne ridicolizza l’utilizzo. All’interno di questo Total War: Three Kingdoms c’è davvero tutto quello di cui abbiamo bisogno, i ragazzi di Creative Assembly sono riusciti a fare un lavoro splendido incastonando forse uno dei titoli più completi di sempre.

Qualche nota negativa rimane, perché l’intelligenza artificiale non raggiunge ancora i livelli sperati, alcune situazioni si risolvono davvero in maniera banale. Le novità introdotte funzionano bene e possono essere migliorate, forse il nuovo concetto che vuole esprimere la software house sta trovando finalmente un suo percorso ben preciso. Indipendentemente da ciò questo rimane un grande titolo che ci porta nell’era più bella e intrigante della storia cinese, quindi gli appassionati del genere non devono assolutamente lasciarselo scappare.

Total War: Three Kingdoms

8.5

Total War: Three Kingdoms offre probabilmente l'esperienza di gioco più completa nella storia recente di tutti i Total War. Per molti aspetti rasenta la perfezione e inoltre garantisce un fantastico equilibrio tra strategia 4X e sviluppo incentrato sui personaggi. Anche la parte narrativa è coinvolgente e ben strutturata accompagnata da una colonna sonora di tutto rispetto. Esistono comunque problemi minori come lo spionaggio e l'intelligenza artificiale, tuttavia questi vengono mitigati da una produzione superlativa. ;s

Alessio Cialli
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!

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