Triple Frontier – Recensione del film prodotto da Netflix e diretto da J. C. Chandor

Dopo una breve permanenza nelle sale cinematografiche è ora pronto a sbarcare su Netflix “Triple Frontier“, un action movie diretto dal regista e sceneggiatore J. C. Chandor (1981: Indagine a New York, Margin Call). Ben Affleck, Oscar Isaac, Pedro Pascal, Charlie Hunnam e Garrett Hedlund interpreteranno il ruolo di cinque ex membri dei reparti speciali delle forze armate americane a cui viene fatta una proposta che potrebbe cambiare per sempre la loro vita, ovvero mettere insieme la vecchia squadra per un’ultima missione: togliere di mezzo una volta per tutte il signore della droga Lorea e appropriarsi delle ricchezza che il narcotrafficante ha accumulato nel corso degli anni, un bottino da 75 milioni di dollari.

La storia

La storia si svolge nella “tripla frontiera” ovvero una zona di confine tra Brasile, Paraguay e Argentina dove sorge un luogo dove la criminalità organizzata svolge indisturbata attività illecite come traffico di droga e riciclaggio di denaro. Santiago Garcia detto “Pope” (interpretato da Oscar Isaac) è un militare che lavora per una compagnia privata che si occupa di combattere il traffico di sostanze stupefacenti in Colombia. Un giorno Santiago si imbatte in una giovane ragazza di nome Yovanna (interpretata da Adria Arjona) che cerca di uscire dal Paese insieme a suo fratello, ma senza l’aiuto del militare non è cosa possibile. La ragazza rivela di essere un’informatrice sotto copertura e in cambio dell’aiuto richiesto è disposta a fornire lui le informazioni necessarie per trovare il luogo dove si nasconde Lorea, il signore della droga. Pare che il nascondiglio del Boss si trovi in un zona selvaggia della Colombia nascosto in gran parte dalla giungla e che questi sia scortato giorno e notte dal suo esercito personale. L’uomo scopre che il malavitoso, grazie alle sue numerose attività criminali, nel corso degli anni è riuscito ad accumulare una vera e propria fortuna, un vero e proprio tesoro da oltre 75 milioni di dollari. Pope, forte di questa notizia, fa ritorno in America per cercare alcuni dei suoi vecchi compagni d’armi per rimettere insieme la vecchia squadra e provare a rubare al signore della droga tutte le sue ricchezze. La squadra si compone di cinque elementi: Tom Davis (interpretato da Ben Affleck), William Miller (interpretato da Charlie Hunnam), il combattente di MMA Ben Miller (interpretato da Garrett Hedlund) e il pilota Francisco Morales (interpretato da Pedro Pascal). Gli ex militari, se non con qualche riserva, decidono di accettare la proposta fatta dal loro ex compagno e con l’aiuto di Yovanna, infiltrata nella roccaforte di Lorea, organizzano il colpo nei minimi dettagli. Ma una volta in Colombia, il team capirà a proprie spese quanto questa missione sia più dura del previsto.

Il film si divide principalmente in due atti: il primo è incentrato principalmente sulla formazione del team e sul conseguente raid nella roccaforte di Lorea, mentre il secondo atto vede il team di mercenari fronteggiare ogni sorta di pericolo nella fuga versa il proprio Paese, dove la tensione crescente e la sensazione di essere sempre sotto attacco metterà a dura prova la tempra dei mercenari.

Una squadra dinamica e sorprendente

Il regista J. C. Chandor svolge un ottimo lavoro dietro la macchina da presa e ci racconta una storia carica di azione e di tensione valorizzando quelli che sono gli elementi tipici del genere come lealtà, fratellanza, onore e rispetto che si contrappongo all’avidità e alla crudeltà tipica dei narcotrafficanti. Un grosso riconoscimento però va dato al team composto dai cinque attori protagonisti del film che sembra lavorino insieme da sempre, sinergia di cui il film beneficia tantissimo. Inoltre Ben Affleck e Oscar Isaac, grazie alla loro interpretazione, spiccano su tutti rendendo giustizia ai due personaggi più carismatici del gruppo.