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Uncharted: The Nathan Drake Collection – Recensione

Quest’oggi abbiamo provato per voi la nuovissima Uncharted: The Nathan Drake Collection, versione remastered dei primi tre capitoli usciti su PlayStation 3 della famosissima saga di Nathan Drake, iniziata ben otto anni fa.uncharted-3

Molto probabilmente non c’è bisogno di darvi spiegazioni o rievocare tutto quello che fino ad oggi lo studio di Santa Monica ha prodotto per questa saga, ma comunque cercheremo di fare una recensione Spoiler-Free nel caso qualcuno non avesse ancora toccato con mano nessuno dei titoli.

Per questo cercheremo di analizzare sostanzialmente tutto quello che è stato aggiunto a livello tecnico nella nuovissima Uncharted: The Nathan Drake Collection, dandovi una visione d’insieme del cofanetto.

Ricomincio da tre 

Mentre tutto il mondo è in attesa dell’uscita del nuovo e forse ultimo capitolo della saga, Unchared 4: A Thief’s End, i ragazzi di Naughty Dog hanno pensato bene di allietare l’attesa dei fan e accaparrarsene di nuovi, riprendendo i primi tre capitoli della serie inserendoli in una versione Remastered di tutto rispetto.uncharted_the_nathan_drake_collection_confirmado-615x299Iniziamo col dire subito che lo studio americano si è lasciato alle proprie spalle tre titoli davvero ben confezionati, ed è forse per questo che sin dai primi minuti di gioco della Uncharted: The Nathan Drake Collection, ci si rende subito conto che a livello di gameplay non c’è stato bisogno di un grande lavoro. L’unico titolo dei tre che ha subìto un lavoro di copertura di alcune dinamiche di gioco un po’ datate forse è stato solamente il primo Uncharted: Drake’s Fortune, che oltre all’aver come gli altri titoli acquisito una veste grafica accresciuta sui 1080p e i 60fps ha visto qualche piccolo ritocco a livello di comandi che rispondono meglio alla pressione ed al tempismo necessario per chiudere le combinazioni disponibili nelle sessioni di corpo a corpo. Ma questa sicuramente poteva essere la cosa più scontata visto che il primo Uncharted: Drake’s Fortune essendo il capostipite di una delle serie più amate al mondo è stato originariamente prodotto e commercializzato nel lontano 2007.

Il vero titolo a farla da padrone dell’intera saga è stato il secondo Uncharted 2: Il Covo dei Ladri, che fu a suo tempo annoverato come uno dei titoli più belli di tutti i tempi, non solo per una grafica esagerata ma perché possedeva e possiede ancora meglio oggi tutte le dinamiche ed i requisiti per mescolare al meglio azione, avventura ed esplorazione dando nuova linfa all’intero genere. Il secondo capitolo della saga consacrò nell’olimpo dei videogiochi Uncharted incastonandolo tra le perle più belle tra la collezione dei videogiocatori. Questo non vuol dire che il primo titolo non era all’altezza, ma anzi è stato il preludio di un’avventura di altissimo livello che ha appassionato e incantato milioni di giocatori in tutto il mondo, d’altronde il buon giorno si vede dal mattino. Ritornando all’analisi puramente tecnica della Collection questo secondo capitolo ha ricevuto un moderato restyling del gameplay aggiungendo solo più capienza alle armi e qualche aggiunta come la schivata nel corpo a corpo. Mentre per il comparto grafico non vi è stato un particolare lavoro l’innalzamento di risoluzione e la fluidità migliorata operano in maniera perfetta con l’aumento di effetti particellari, texture di qualità superiore e nemici con molti più poligoni.

Passiamo dunque al terzo ed ultimo capitolo presente nella Uncharted: The Nathan Drake Collection, ovvero Uncharted 3: L’inganno di Drake. Anche in questo stupefacente capitolo il lavoro di restyling ha visto solamente piccoli ritocchi, questo dovuto anche perché il titolo pubblicato nel 2011 risultava ancora oggi molto contemporaneo. Quindi anche in questa occasione ci siamo trovati di fronte ad un gameplay quasi identico all’originale, con una maggiore fluidità delle sequenze di gioco, un aliasing quasi impercettibile, effetti particellari degni dei titoli di ultima generazione, arrivando ad un livello di godibilità veramente notevole.

Dettagli non trascurabiliuncharted-2-undc-warzone-demo-buildings-1436528247_vfbg

Molto probabilmente non molti sapranno che il lavoro di restyling la Naughty Dog ha deciso di affidarlo ad una società terza, più precisamente alla Bluepoint Games, già nota per aver lavorato su alcune delle migliori remastered. Un aspetto tecnico non di poco conto questo, perché la società ha si migliorato la veste grafica portando tutti e tre i titoli a livelli elevatissimi, ma che ha forse ha peccato di aggiunte realmente succose riguardo il gameplay. Questo non vuol dire che la Uncharted: The Nathan Drake Collection non valga la pena giocarla, ma che sicuramente visto il prezzo non di poco conto poteva essere lavorata in maniera più minuziosa e certosina, degna del lavoro al quale ci ha abituato ormai Naughty Dog. Altro aspetto che secondo il mio modesto parere non condiziona fortemente il valore della Collection, e che di certo non ha fatto la fortuna della saga di Uncharted è l’assenza di una modalità multiplayer. Il comparto multigiocatore non è stato mai il punto di forza della serie, ma sicuramente avrebbe allungato ancor di più la longevità complessiva della Uncharted: The Nathan Drake Collection, ed avrebbe sicuramente fatto piacere a tutti i giocatori pro del titolo.

La Uncharted: The Nathan Drake Collection è certamente un cofanetto prezioso per tutti gli amanti e non della saga, questo perché al di là dei piccoli difetti di grafica sparsi durante il gameplay e l’assenza di multiplayer rigiocare a tre colossi che hanno fatto la storia della PS3 è sempre un bellissimo piacere. Oltre al migliorato comparto grafico nella Collection sono anche state inseriti due nuovi livelli di difficoltà: uno “esploratore“, molto facile, e l’altro invece difficilissimo dove basta ricevere anche un solo colpo ben piazzato dal nemico per morire all’istante, denominato “brutale“. L’assenza della modalità multiplayer è stata per quanto possibile sostituita invece dalla nuova modalità “Speed Run, che ci porterà ad affrontare la campagna con un cronometro onnipresente, che indicherà il tempo di completamento di ogni capitolo, così da potersi mettere sempre in discussione e confrontare i propri risultati con i propri amici. Altro ultimo grandissimo punto di forza della nuova Uncharted: The Nathan Drake Collection, è l’audio completamente rimasterizzato e doppiato alla perfezione, in grado di avvolgerci e farci partecipare in maniera attiva durante l’intera avventura svolta nei tre capitoli, inoltre l’inclusione di selezionare l’uscita 7.1 regala un’esperienza audio visiva di grandissimo impatto.

Uncharted: The Nathan Drake Collection

8.8

Uncharted: The Nathan Drake Collection è un prodotto riuscito tutto sommato molto bene, in grado di farci rivivere in tutta la loro bellezza i tre capitoli di una delle storie e dei titoli più belli di quest'ultimo decennio. Sicuramente è un'occasione ancora migliore per tutti quei videogiocatori che ancora oggi non conoscono il titolo, ai quali consigliamo veramente l'acquisto. Tecnicamente la Collection può dire la sua ed offrire nuovamente molte ore spensierate e divertenti a tutti quelli che avranno l'occasione di avvicinarsi ad essa, con dialoghi spregiudicati, scene mozzafiato ed un'avventura che è riuscita a riscrivere il copione dell'intero genere action-adventure.

Alessio Cialli
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!

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