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Unravel Two – Recensione del secondo capitolo sviluppato da Coldwood Interactive

Il primo capitolo ci aveva lasciato con una sensazione particolare, con il cuore più leggero e allo stesso tempo gonfio di una malinconia unica. Unravel Two è stato rivelato e pubblicato nella stessa sera durante la conferenza di Electronic Arts all’E3 2018, e così come siamo stati sorpresi dal suo repentino arrivo, altrettanta sorpresa è arrivata quando ci siamo resi conto che il team svedese di Cooldwood Interactive è riuscito a partorire un altro gioiello. L’avventura platform di yarny anche in questo caso mantiene una struttura a livelli, tutti legati a un unico posto “centrale” dal quale avviarli. La vecchia casa di famiglia pregna di memorie evocative viene sostituita da un vecchio faro, “il posto da cui scegliamo la nostra via”. Aggiunta più grande e gradita fin dalle prime immagini, la possibilità di giocare in due giocatori in cooperativa.

C’erano una volta due ragazzi

Sarebbe però un grosso errore ridurre le differenze tra i due giochi solo a questo: Unravel Two non solo si presenta con una nuova toccante storia da vivere, ma vede totalmente rinnovate la filosofia di gioco e il modus operandi. Nonostante vengano mantenuti integri e saldi gli schemi di azione del singolo omino di lana, il gameplay si trasforma totalmente grazie alla presenza di un secondo omino: questo compagno, che avremo a disposizione fin dal tutorial, sarà indispensabile per risolvere praticamente la totalità degli enigmi ambientali che il gioco ci mette di fronte. Li dove il filo rosso del primo gioco aveva un significato simbolico, nel caso di Unravel Two diventa sinonimo di legame, di come solamente uniti si possano affrontare tutte le avversità. I due pupazzi saranno indissolubilmente uniti da un unico filo, e all’occorrenza potremo addirittura farli divenire una cosa sola. Parallelamente a quello che vivremo con pad, su schermo accompagneremo la storia di due ragazzi, raccontati con scene come di consueto sotto forma di vaporosi ologrammi (stavolta dinamici). Vivremo un’avventura che stavolta ha un ordine cronologico, nella quale i due ragazzi si troveranno di fronte a più situazioni particolari. Ogni nuovo livello è un nuovo racconto, una nuova vicenda, una parte della loro vita.

Unravel TWO

Abilità e arguzia

La presenza di un secondo personaggio va quindi a essere la chiave di tutto: molti degli enigmi infatti richiederanno per la soluzione una doppia azione, come ad esempio uno dei due omini che regge il filo mentre il secondo dondola, oppure la loro presenza contemporanea in due posti differenti per attivare un evento, o così via. L’essenza vera e propria, senza il bisogno di spiegarlo, viene rilasciata in tutta la sua genuinità giocando in multiplayer, con la richiesta di una certa sincronia e sinergia con il nostro compagno di gioco. Tranquilli, anche da soli l’esperienza che ci regala il titolo di Coldwood Interactive è di tutto rispetto.

La difficoltà degli enigmi che ci propone Unravel Two è leggermente più alta rispetto a quelli propostici durante il primo capitolo, anche se la sfida media del titolo non è affatto proibitiva. Per farvi aumentare il livello di imprecazioni però, sono disponibili alcune attività secondarie atte sia ad aumentare la longevità del gioco, sia a mettervi alla prova: queste sono medaglie e traguardi da raggiungere nei livelli della storia (ad esempio terminando il livello entro certi limiti di tempo) e la sempreverde raccolta di collezionabili. La lunghezza del titolo purtroppo non è esagerata, e in questo eredita uno dei difetti più grandi del suo predecessore. A questo gli sviluppatori hanno in parte rimediato con attività aggiuntive.

Ogni volta che sbloccheremo una zona aggiuntiva del faro, il gioco ci proporrà anche alcune aree alternative dove affrontare delle sfide facoltative: si tratta sul piano della struttura della novità più grande, con la possibilità di giocarle quando vogliamo senza inficiare sul proseguimento della trama principale. In breve le classiche “missioni secondarie”, consistono in piccolissimi scenari dove risolvere degli indovinelli ambientali, ma anche dove i nostri riflessi e le nostre abilità verranno messe a dura prova. Si, la difficoltà di queste sfide in alcuni casi è più alta, e di molto, rispetto a quanto ci viene servito nella storia. Qual è il nostro premio se le affrontiamo? Nuovi amici! Alla fine di ogni scenario libereremo altri pupazzi di pezza come noi, ma diversi nelle fattezze, che ci faranno guadagnare nuovi elementi di personalizzazione.

Una lettera d’amore 

Esatto. Altra aggiunta che il team svedese ha apportato al brand è la personalizzazione dei simpatici personaggi del gioco, dei quali potremo cambiare il colore, ma anche la forma della testa e dell’abito, conferendo le parvenze che più gradiamo. Con essi anche i nodi in game, i fili e tutto il resto riprenderanno la pigmentazione da noi scelta per i nostri protagonisti, donando quella piccola punta di coinvolgimento in più che non fa mai male. Il contorno di colori e ambientazioni sono come ce li ricordavamo, rimarcando la purezza dei paesaggi che il territorio svedese è in grado di offrire, alternandolo ad atmosfere grige e cupe basandosi sui momenti narrati. Anche l’inserimento di queste figure oscure non definite come nemici, va a sottolineare quanto i pericoli sconosciuti siano sempre dietro l’angolo. Le varie scene e i luoghi, uniti alla colonna sonora che riprende lo stile di quella che già conoscevamo, evidenziano tutti i sentimenti più buoni che il team cerca di trasmettere con il proprio videogioco, rischiando però paradossalmente di cadere nel cliché del “già visto”. Tranquilli, è solamente una virgola che la buonissima realizzazione tecnica, unita a tutto il resto, farà passare in secondo piano.

Unravel Two

7.7

Ereditando pregi e difetti del suo predecessore, Unravel Two è esattamente quello che i fan del brand hanno sperato: un titolo ancora sognante, con un carisma incredibile senza dover utilizzare parole. La modalità cooperativa conferisce quel tocco di empatia con i personaggi principali della storia che difficilmente passa inosservato. Artisticamente splendido, purtroppo pecca nella breve durata e nella mancanza vera e propria di qualcosa di nuovo che ne simboleggi il salto di qualità. L'aggiunta delle sfide è molto gradita, specie se volete mettere alla prova le vostre abilità, eppure manca ancora quel qualcosa per fare il salto di categoria definitivo. In ogni caso il cuore c'è, e c'è l'impegno: la strada imboccata dai ragazzi di Coldwood Interactive è quella giusta.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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