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Valkyria Chronicles Remastered – Recensione

C’era un tempo, oramai piuttosto lontano, dove i Jrpg tattici spopolavano e dettavano legge in un mercato che, chiaramente, è notevolmente mutato nel corso degli anni; titoli come il leggendario Final Fantasy Tactics, Tactics Ogre o i più recenti Disgaea e Fire Emblem hanno vissuto il loro periodo d’oro, dettando legge in classifiche di vendita e di critica. C’è un titolo che ha provato a evolvere il sistema di questi classici del passato, uscito poco dopo l’arrivo in Europa della PlayStation3, cercando appunto di far uscire da quel bozzolo, oramai ritenuto dai più “obsoleto”, i vecchi tattici delle generazioni precedenti: si tratta di Valkyria Chronicles, titolo di SEGA che ha evoluto l’essenza del tatticisimo, mutandolo di fatto in una sorta di Tps tattico. Apprezzato appunto su PS3 quasi 10 anni fa, possiamo ora riscoprire questo titolo in salsa next gen con PS4. Pronti ad analizzarlo insieme?

Valkyria ChroniclesCaccia all’oro!

L’incipit di Valkyria Chronicles trascina subito il giocatore in uno scenario bellico piuttosto preoccupante: nell’anno 1930 l’Alleanza Imperiale est europea, in guerra contro la Federazione Atlantica, si lanciò in un’offensiva contro la Gallia, paese neutrale ma comunque troppo condizionato dalla sua posizione. La ragione di quest’attacco era un pregiato minerale, chiamato ragnite, fonte generale di energia primaria per il mondo. La Gallia ne era consapevolmente ricca, e dunque l’Alleanza Imperiale non poteva farsi scappare una cosi ghiotta occasione per arricchire la propria potenza bellica. Ecco dunque prendere il controllo di Welkin, studioso ventiduenne abitante del posto, che dovrà fare di necessità virtù e imbracciare le armi, combattendo una guerra decisamente ingiusta e molto più grande di lui. Da qui l’incontro con altri numerosi personaggi, alcuni indimenticabili e altri meno, che genereranno un intreccio narrativo decisamente riuscito, tenendo il giocatore incollato alle vicende anche grazie alla maturità estrema del tema principale.

Guerra tattica

Il menù di Valkyria Chronicles ci permette di scegliere se avanzare con i capitoli del gioco, che possono essere lunghe missioni o semplicemente cutscene, oppure di gestire il nostro team, risorsa fondamentale per capire le qualità e le statistiche uniche del nostro corposo team. Scesi in battaglia, pad alla mano, ci ritroveremo in uno scenario bellico tridimensionale, con tanto di mappa e di possibilità di osservarla dall’alto: fondamentale sarà infatti la scelta dei nostri soldati, basandoci di fatto sulla morfologia del terreno e sulle disponibilità militaristiche del nemico; i nostri soldati avranno infatti cinque diverse classi, che cambieranno totalmente il modo di approcciare la battaglia e la loro utilità in certe fasi specifiche. Lo Scout, la classe base del gioco, è molto utile all’esplorazione, vista la sua velocità e il suo ampio movimento in battaglia; al contrario lo Shocktrooper, dotato di mitragliatore, è molto più lento ma molto più forte, garantendo ampi danni alle linee nemiche. Lo Sniper è il classico cecchino, eccezionale negli scontri a distanza, mentre il Lancer è la nemesi perfetta per le unità cingolate nemiche, viste le sue armi anti-carro. Infine vi è l’ingegnere, dotato di potenza militare pari a zero ma in grado di disarmare mine, trappole, torrette e di riparare i nostri mezzi pesanti. L’equilibrio perfetto e la saggia scelta di queste classi, come già detto in base alla morfologia della mappa, faranno letteralmente la differenza fra una risicata vittoria e una schiacciante sconfitta. Una volta terminata la selezione delle truppe, ecco che la telecamera si sposta dietro al primo soldato scelto, iniziando di fatto il turno di attacco; avremo ora due diverse azioni effettuabili, lo spostamento e la fase di attacco: la prima sarà possibile grazie ai punti azione, permettendoci di fatto di spostarci, usare coperture o nasconderci fino allo scadere di essi; la fase di attacco è effettuabile invece una sola volta per turno e, grazie al tasto R2, il gioco entrerà in fase mira e sarà possibile scegliere con cura il bersaglio da colpire, con tanto di possibilità di effettuare colpi precisi agli arti o alla testa. Il nemico godrà ovviamente delle nostre stesse possibilità e, in caso di morte di un nostro soldato, sarà possibile resuscitarlo entro tre turni; allo scadere di essi il personaggio morirà per sempre, provocando di fatto grosse perdite sia a livello di gameplay che affettivo. Il gameplay di Valkyria Chronicles è punitivo, severo ed appagante, degno di un tattico vecchio stampo, ma purtroppo piuttosto limitato con l’avanzare dei capitoli, rendendo alcune missioni piuttosto simili fra loro. Un vero peccato, che comunque non influisce troppo sulla qualità generale di ogni singolo capitolo.

Valkyria ChroniclesRitocchino dal chirurgo

Il Valkyria Chronicles originale era una bellezza per gli occhi: cell shading grandioso, direzione artistica superba e colori acquerello assolutamente insuperati lo rendevano un capolavoro visivo, difficilmente superato per genere anche negli anni a seguire. Il titolo è invecchiato decisamente bene anche a quasi due lustri di distanza, e di fatto il solo ritocco dei 1080p e 60fps fissi attuato dalla casa basta e avanza a rendere il tutto fruibilissimo ancora oggi; peccato per un’aliasing molto più marcato presente in questa remastered, che rovina un pò tutto il bendidio a schermo presente in questo titolo. In questa riedizione è possibile impostare la traccia audio giapponese e godersi tutto il gioco con il doppiaggio originale, scelta non da poco per i puristi. La colonna sonora è sempre quella fantastica del 2008, con temi azzeccati e incalzanti durante le missioni di schermaglia e con motivi più romantici, calmi e a volte tristi durante le numerose cutscene. La longevità si conferma su ottimi livelli: ci vorranno circa 30 ore per completare la campagna principale, praticamente raddoppiate se deciderete di svolgere anche tutte le numerose missioni secondarie.

 

Valkyria Chronicles Remastered

8.5

Valkyria Chronicles è un gioco a cui tutti dovrebbero dare una possibilità: il suo essere cosi artisticamente elevato rispetto alla norma lo porta a un gradino più alto del classico videogioco come intrattenimento, gradino al quale si aggiunge un ulteriore scala donata da un gameplay appagante, complicato ma, al tempo stesso, accessibile anche ai neofiti. Se aggiungiamo anche il prezzo consigliato di 24,98 Euro di questa remastered, direi che il trono di tattico su console è già assegnato ai ragazzini temibili della Gallia del 1930.

Nicolò "Nico" Fratangeli
Nato col videogioco nel sangue, riceve a sei anni la sua prima console: l'indimenticabile SNES; distruggendo joystick a furia di Donkey Kong Country e Super Mario, riceve un paio di anno dopo l'amore della sua vita: Sony PlayStation. Console che l'accompagnerà per tutta la sua carriera videoludica, tantè che la ritroviamo attaccata e funzionante nella sua cameretta, appena sotto le sorelle maggiori. Da buon collezionista e amante di retrogaming passa parte del tempo su Ebay a cercare qualche chicca Retrò, ritrovandosi ogni volta in lacrime alla vista del prezzo di Suikoden II PAL.

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