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WandaVision – Anteprima dell’attesa serie TV del MCU su Disney+

Difficile pensarlo ma siamo orfani di produzioni dedicate al Marvel Cinematic Universe da un po’ di tempo. Dopo aver visto infatti Spider-Man: Far From Home, non abbiamo avuto modo di scoprire Black Widow a causa del rinvio che è venuto a bussare alle nostre porte e da allora siamo senza i nostri supereroi preferiti da un bel po’. WandaVision rappresenta, oltre che un gradito ritorno in quel mondo nato con il primo Iron Man, anche la prima volta che una serie tv fa parte in modo cospicuo del MCU (se infatti alcune serie come Agents of S.H.I.E.L.D. ogni tanto avevano dei collegamenti, non erano direttamente correlati ai personaggi visti al cinema). WandaVision però non è una serie come le altre: ad evidenziarlo il concept, quello che vede questi due fantastici personaggi, da tempo ormai facenti parte del mondo cinematografico della Marvel, diventare da comprimari che erano a dei veri protagonisti, però non di qualche film ricco d’azione o adrenalina, bensì di una sorta di SitCom.

WandaVision infatti propone 9 puntate della durata variabile (circa 20/30 minuti) che vedono Wanda Maximoff e Visione godersi la vita urbana in una tranquilla zona cittadina. Tra gag e situazioni divertenti, un po’ anche con la voglia di nascondere i loro poteri, ecco che i due Avengers si troveranno a vivere una vita che, in confronto ai giorni passati, è in bianco e nero. Ma dove sono finiti questi giorni passati? Abbiamo visto i primi 3 episodi della serie, ed ecco cosa possiamo dire per ora (ovviamente senza spoiler).

WandaVision

Una serie tv a strati

La cosa interessante di WandaVision riguarda proprio il modo in cui viene proposta: a differenza di ciò che si pensava, le varie puntate sono esclusivamente episodi da SitCom dove i due personaggi si troveranno a vivere vicende “normali”, come se i giorni passati non fossero mai esistiti (abbiamo le nostre teorie, ma ne parleremo in separata sede). Eppure qualche volta le cose non tornano, ma nonostante tutto la vita fila liscia tra lavoro e quotidianità. Questo è lo strato superficiale dell’opera, il contesto che definisce WandaVision un omaggio alle SitCom e alla loro origine.

Gli attori hanno fatto di tutto per replicare quell’effetto, dallo studiarsi decine e decine di produzioni passate fino a girare la prima puntata con il pubblico in sala, proprio come una volta. Sotto questo strato, però, gli appassionati Marvel difficilmente non riusciranno a vedere che qualcosa non torna: le vicende vissute fin da Age of Ultron con Wanda e Visione (sebbene lei sia comparsa nel finale di Winter Soldier mentre Bettany ha sempre prestato la sua voce a J.A.R.V.I.S.) non possono essere sparite, e ogni tanto la serie ci riesce a mettere qualche dubbio in testa, senza però darci risposte concrete.

WandaVision

L’ultimo strato, quindi, è la verità, un qualcosa che probabilmente WandaVision ci rivelerà a tratti: se infatti qualche piccola idea è possibile farsela dopo tre puntate, ci sono ancora troppe incognite per non definirle supposizioni. Ecco allora che l’opera non rimane una semplice serie tv omaggio alle SitCom, ma diventa una sorta di produzione interattiva, che chiede allo spettatore di collegare i puntini: state tranquilli, probabilmente alla fine ci daranno tutte le risposte, ma sarà interessante chiacchierare di queste idee con voi nei giorni a venire.

Senza respiro

La parte intrigante di WandaVision è che, escludendo l’azione vista nei film, rimane comunque una serie “adrenalinica”: le varie scene, che comunque rispecchiano nel corso delle puntate epoche diverse di SitCom, incastrando vari elementi come la trama verticale della puntata o le gag, non danno un secondo di fiato allo spettatore, perché proprio quando starete per distrarvi comparirà, nel modo più intelligente possibile, qualche easter egg, un dettaglio oppure un’informazione che potrebbe darvi l’indizio successivo per giungere alla risoluzione dell’intricato enigma che è WandaVision. In tutto questo, dovrete persino stare attenti a vedere i vari dettagli tecnici utilizzati nei vari episodi: ogni musica, ogni singolo scatto e ogni sceneggiatura è infatti ispirata a SitCom di varie tipologie che, come in un viaggio temporale, vi porteranno a vivere ogni decade di questo format televisivo.

WandaVision

Fantastico inoltre vedere i due attori, Elizabeth Olsen e Paul Bettany, dare nuovi colori ai personaggi in modo intelligente, dinamico e mai banale. Non da meno i comprimari, a partire da quello interpretato da Teyonah Parris fino alla vicina ficcanaso che ha il volto di Kathryn Hahn. Sappiamo già che compariranno altri personaggi nel corso della serie, ma vi lasciamo la sorpresa in caso non aveste letto nulla in giro.

Per ora WandaVision non solo è un gradito ritorno al MCU, ma è anche un approccio particolare a quel mondo che spesso abbiamo visto in un modo solo, e che ora grazie a queste serie tv può esplorare nuove dinamiche. I lettori di fumetti forse già saranno abituati, ma non è raro leggere albi dedicati (anzi, se siete interessati vi rimandiamo al nostro articolo dove vi suggeriamo quattro letture dedicate a questi due supereroi) a stili completamente differenti, dove magari al posto di avere il classico approccio supereroe vs supervillain, c’è una proposizione differente che porta il lettore a trovare personaggi che conosce ma in contesti diversi. Insomma, se queste sono le premesse, sembra proprio che Feige abbia trovato il centro anche per ciò che riguarda le serie tv di casa Disney+.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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