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WandaVision – Recensione del quinto episodio della serie targata Disney+

Come ogni settimana a partire dallo scorso 15 gennaio, su Disney+ è uscito il nuovo episodio di WandaVision, la prima serie televisiva facente parte della quarta fase del Marvel Cinematic Universe e creata esclusivamente per la suddetta piattaforma streaming che a breve compirà un anno dal suo arrivo in Italia. Dopo averci portato con un enorme flashback al di fuori di Westview con la scorsa puntata, in questo quinto episodio torneremo nella piccola cittadina del New Jersey che, come al solito, cambierà ancora una volta il decennio in cui sarà ambientata. Riusciremo finalmente a scoprire chi sta controllando questa anomalia che sta tenendo in ostaggio più di 3000 inconsapevoli cittadini?

WandaVision

WandaVision… “in blue jeans”

Dopo l’enorme e inaspettato cambio del punto di vista avvenuto nella scorsa puntata, con questo quinto episodio torniamo all’interno della sitcom ambientata a Westview, dove ritroviamo i nostri amati protagonisti ormai neo-genitori alle prese con i loro neonati gemelli Tommy e Billy. Come era ovvio aspettarsi, anche in questa puntata la sitcom salta di un decennio per catapultarci  direttamente nel mezzo degli anni ’80, in un susseguirsi d’eventi che prendono ispirazione da serie tv di quel periodo come “Genitori in blue jeans“, “Super Vicki” o “I Robinson“. A differenza però dei primi tre episodi, dove tutti gli avvenimenti si concentravano interamente all’interno della sitcom, in questa quinta puntata ci sarà un continuo cambio di punti di vista tra ciò che accade all’interno dell’anomalia di Westview, denominata anche “Esagono” data la sua particolare forma, e lo stabilimento dello S.W.O.R.D., posto giusto all’ingresso della cittadina del New Jersey, dove è stata rinvenuta e soccorsa la povera Monica Rambeau dopo che Wanda aveva deciso di scaraventarla fuori dalla città. Proprio grazie a lei, però, gli agenti dell’unità investigativa sono riusciti a raccogliere quante più informazioni possibili riguardanti l’anomalia, come per esempio il fatto che le persone sono costrette a interpretare il proprio personaggio attraverso una violenta manipolazione mentale, oppure come ogni oggetto o persona che vi finisca dentro venga immediatamente modificato e adattato al periodo storico in cui è ambientata l’omonima sitcom “WandaVision”.

Con queste nuove conoscenze, dunque, lo S.W.O.R.D. sta cercando di trovare un modo quantomeno per comunicare con Wanda e Visione, che nel nuovo episodio della sitcom si stanno occupando dei loro neonati gemelli, aiutati da una Agnes in spandex che invece di fare ginnastica si è offerta di fare addormentare i pargoletti, che improvvisamente crescono di ben 5 anni sotto gli occhi della vicina, rimasta stranamente impassibile a questo straordinario fatto che invece lascia sbigottiti i genitori. Questi continui eventi fuori dall’ordinario colpiscono molto Visione, che già negli scorsi episodi aveva iniziato a capire che ci fosse qualcosa che non andava a Westview, cosa che diventerà ufficiale una volta recatosi nel suo posto di lavoro, che nel frattempo è diventato moderno e con un computer per ogni impiegato. In ufficio, dopo aver scambiato due parole con il suo collega Norm, Visione legge una mail che lo S.W.O.R.D. ha mandato ai PC presenti all’interno della sitcom per cercare di comunicare, e ormai pienamente cosciente di essere all’interno di un’anomalia decide di usare i suoi poteri per parlare con il vero Norm, che disperato gli chiede di chiamare sua sorella al telefono e lo supplica far smettere tutto questo.

WandaVision

Volontà o costrizione?

Uno dei misteri che più di tutti coinvolge i personaggi di WandaVision è se questi siano consapevoli di essere intrappolati all’interno di una sitcom che salta di decennio in decennio oppure se siano controllati da una forza maggiore che non solo ha permesso di creare questa realtà alternativa che tiene in ostaggio più di 3000 persone, ma che è addirittura riuscita a resuscitare Visione. Tale dualità troverà qualche piccola risposta in questo straordinario episodio, che darà però il via ad altrettanti quesiti riguardo alla natura dell’anomalia; che sia nata dalla mancata accettazione della perdita di una donna dagli immensi poteri telepatici e telecinetici, o magari anche lei sarà cascata nel giogo di qualche entità malvagia che la sta sfruttando per ottenere qualcosa che solo lei può dargli?

La puntata gira molto anche sul tema della morte, che più volte viene preso in considerazione sia dai figli di Wanda e Visione, che dovranno affrontare la perdita di qualcosa a loro molto caro, sia dalla stessa Scarlett Witch, che dovrà rimuginare sulle persone a lei care alle quali ha dovuto dire addio troppo presto. Questo la spingerà anche a pensare all’anomalia in cui sta vivendo e dove si è rinchiusa (o dove è stata rinchiusa) nelle ultime settimane – e che sembrerebbe anche controllare, almeno in parte -, con un colpo di scena sulle battute finali capace di spiazzare non solo i personaggi della serie, ma anche lo spettatore che vedrà il ritorno di un vecchio personaggio del Marvel Cinematic Universe ma con un aspetto totalmente diverso, una mossa a dir poco inaspettata che risulta però incredibilmente azzeccata per la natura dello show, il quale continua a sorprendere di settimana in settimana e che anche questa volta è riuscito a rispettare le aspettative di fan e appassionati, i quali adesso non vedranno sicuramente l’ora di scoprire come si evolveranno le vicende dentro e fuori da Westview!

WandaVision - Episodio 5

8.2

Questa quinta puntata di WandaVision fonde i punti di vista conosciuti negli scorsi episodi, dando vita a un interessantissimo ping-pong tra ciò che succede dentro a Westview e gli eventi che coinvolgono gli agenti dello S.W.O.R.D., i quali stanno cercano in tutti i modi di far tornare in sé Wanda. Visione ormai è diventato consapevole dell'anomalia in cui sta vivendo da giorni, inconsapevole di ciò che è stato e di come è finito lì dentro. Ormai siamo al giro di boa e tutti i nodi al pettine verranno sciolti molto presto, e se la qualità rimarrà agli stessi livelli di questi primi cinque episodi, allora possiamo dormire sonni tranquilli.

Mauro Landriscina
Nato nel 1997 e al momento studente di Cinema, fin da piccolo si appassiona di videogiochi grazie al Game Boy Color del fratello maggiore. Pensa troppo al futuro e poco al presente, spesso perdendosi nei suoi pensieri e andando quindi a sbattere su qualche palo per strada. Il suo sogno nel cassetto è quello di dirigere un film d'animazione.

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