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Wonder Boy Asha in Monster World – Recensione della versione PC

Wonder Boy Asha in Monster World, remake dell’originale quarto capitolo di Wonder Boy uscito per il Sega Mega Drive (o Genesis) del 1994, era uno dei giochi più attesi nel 2021 agli occhi dei fan e già abbiamo avuto modo di parlarvene in una nostra recensione, trattando nello specifico la versione console, mentre oggi tocca a quella PC. Un videogioco che sa di passato videoludico, non necessariamente solo in senso positivo. Essendo l’analisi della versione Steam, parleremo sia del gioco in sé sia dell’aspetto tecnico legato al porting, che non è stato fatto in modo pienamente adeguato.

Wonder Boy Asha in Monster World, un gioco fuori tempo massimo

Quando si parla di un videogioco del passato, molto spesso è davvero difficile giudicarlo contestualizzandolo ai nostri giorni. Non parliamo di grafica o qualità del sonoro, altrimenti un gioco mediocre con una bella grafica del 2021 sarebbe migliore di Mario 64, per esempio. Si tratta più di un discorso legato alla formula ludica, alla qualità del gameplay o della storia magari, e non sempre un remake di un gioco vecchio è appetibile per un giocatore con molti titoli alle spalle o, banalmente, che non è appassionato titolo o della saga originale. Wonder Boy Asha in Monster World, in una recensione che lo contestualizza nell’epoca del 1994, verrebbe valutato in modo sicuramento molto positivo; oggi invece, pur rimanendo un gioco di buonissima qualità, ha inevitabilmente perso colpi. Andiamo però con ordine.

La storia della produzione è la più classica di tutte, un eroe che deve salvare il mondo da una minaccia malvagia e incombente, ma una piccola variazione c’è: non controlliamo un eroe, bensì un’eroina di nome Asha. Questa giovanissima ragazza dai capelli verdi dovrà liberare 4 spiriti, divisi in altrettanti livelli di gioco, per raggiungere il suo scopo e garantire la pace per la sua gente. I livelli sono strutturati come un metroidvania, in quanto possono essere esplorati in lungo e in largo e sono strutturati sia orizzontalmente che verticalmente, con la giusta gradualità. Si possono anche rigiocare una volta portati a termine, nel caso si voglia completarli al 100% e ci fossimo persi qualcosa al primo tentativo. Non mancano, oltre al platforming e ai combattimenti all’arma bianca, anche dei piccoli enigmi sparsi qua e là che sono un ottimo modo per spezzare il ritmo. Per l’epoca era una formula molto solida e funzionale, oltre che perfettamente in linea con il concetto di videogioco ideale per gli utenti di SEGA cresciuti a pane e Wonder Boy, oltre che ovviamente con Sonic.

Wonder Boy Asha in Monster World recensione

Il gameplay è impreziosito anche dalla presenza di un Pepelogoo, una piccola creatura volante che ci aiuterà a risolvere gli enigmi che potremo chiamare a noi usando il tasto RB, o R1/R a seconda della console o del pad che si sta usando; a quel punto Asha lo afferrerà tenendolo sopra la propria testa per poter effettuare sia planate che doppi salti. Lo si può chiamare anche quando si sta dentro l’acqua per risalire velocemente in superfice. I combattimenti sono quelli standard di ogni action platform, quindi oltre al salto base abbiamo un tasto per attaccare e uno per parare. Il numero di danni inflitti o il tipo di resistenze aggiuntive dello scudo cambiano a seconda dell’equipaggiamento. Si può anche eseguire un attacco speciale, tenendo premuto il grilletto sinistro e premendo il tasto d’attacco, che semplicemente fa un danno maggiore.

Wonder Boy Asha in Monster World è quindi un gioco che funziona, può divertire gli appassionati e si adatta bene anche a un pubblico più giovane, ma non si possono ignorare in sede di recensione tutta una serie di aspetti. Il primo, come accennato poco fa, è il fatto che sia un gioco di un’altra epoca e quindi spoglio di una reale profondità di gameplay. Va poco oltre l’ABC degli action platform, cosa che lo rende un gioco godibile ma non certo strabiliante. Se lo paragonassimo alla serie di Shantae, che nasce come reboot spirituale del Wonder Boy 4 originale, non reggerebbe minimamente il confronto nemmeno con i primi capitoli di quest’ultima. Un abisso in termini di profondità, varietà delle situazioni e soprattutto di boss fight, oltre a una differenza contenutistica non indifferente se consideriamo che Asha in Monster World è finibile in meno di 4 ore. Longevità che non sarebbe nemmeno un grosso problema di per sé, però viene venduto a 35 euro, un costo davvero eccessivo. Per ulteriori dettagli sul gioco in sé vi consigliamo di dare un’occhiata alla recensione della versione per console. Passiamo ora a parlare della vera nota dolente del gioco, ossia il porting fatto per PC.

wonder-boy-asha-in-monster-world-combattimento

Un comparto tecnico gradevole ma non senza problemi

Wonder Boy Asha in Monster World presenta un comparto grafico altalenante, con personaggi e creature piacevoli da vedere e background delle ambientazioni da epoca PS2. Paradossalmente, giocare Wonder Boy Asha in Monster World su PC, che è la versione presa in analisi in questa recensione, è deleterio se lo si fa in 4k su un monitor di una certa dimensione, come è stato fatto nella nostra prova. Le texture dei background infatti non scalano come quelle dei personaggi, creando un dislivello qualitativo non ideale. I dettagli grafici non sono modificabili, si può solo cambiare la risoluzione, quindi la scalabilità è quasi totalmente assente. Molto meglio il comparto sonoro, piacevole e mai fuori contesto.

Wonder Boy Asha in Monster World recensione

Disastroso il lato controlli. Non tanto perché siano mal calibrati o mal posizionati sul pad, ma non è ammissibile fare un porting PC che non supporta l’utilizzo di mouse e tastiera. Non è accettabile né tollerabile, perché un PC di base si usa senza nessun pad e non è scontato averlo. Ci sono persone che non lo hanno comprato nemmeno per giocare Dark Souls, che con un po’ di pratica è giocabile anche con mouse e tastiera, figuriamoci se lo comprerebbero per un action platform così basico. Ovviamente sulla pagina Steam del gioco è specificato il supporto al solo gamepad (ci mancherebbe altro), ma non è una giustificazione. Sarebbe come dire che un gioco per PlayStation 5 non può essere giocato con il Dualsense o che un gioco Switch impedisca l’uso dei Joy-Con. Un conto è che sia poco ottimale usare mouse e tastiera, come per un gioco di corse per esempio, un altro è che non si possa fare a priori. Wonder Boy Asha in Monster World come recensione in generale avrebbe un altro voto, però questa è un’analisi del porting PC quindi, alla luce dei problemi tecnici e soprattutto di concezione del porting, bisogna tenere conto anche di questi aspetti.

Wonder Boy Asha in Monster World

5.5

Il porting PC di Wonder Boy Asha in Monster World si è purtroppo rivelato a dir poco carente, con un supporto ingiustificatamente assente a mouse e tastiera e una scalabilità quasi inesistente. La qualità del gioco è sicuramente molto buona, sebbene la formula e la profondità del gameplay sia leggermente invecchiata rispetto al '94, ma sono comunque evidenti i limiti di un titolo presentatosi al mondo quasi tre decadi fa. Un titolo piacevole, insomma, ma flagellato da un porting rivedibile.

Alessio Fuscà
Sono un game designer di professione ma videogiocatore incallito nel cuore. Tra le mie altre attività, oltre quella da redattore, c'è anche quella di player competitivo nel circuito torneistico ufficiale di Pokémon, la cui serie è stata una dei motivi per i quali ho iniziato a videogiocare quasi 20 anni fa.

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