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Yo-kai Watch 2 Recensione

Quanti di noi sognano di andare in Giappone? Per alcuni è qualcosa che si è già realizzato, per altri magari lo sarà in futuro, ma una grande mano ci viene data dal nuovo titolo di Level-5 per Nintendo 3DS, Yo-kai Watch 2, che in questo secondo capitolo si divide in due distinte edizioni: Polpanime e Spiritossi. Dopo un primo capitolo che ha portato il fenomeno Yo-kai Watch anche in Occidente, con un bel po’ di ritardo abbiamo potuto finalmente provare anche noi europei la seconda avventura di Nathan (o Katie, qualora scegliate il personaggio femminile) e dei suoi inseparabili Yo-kai Whisper e Jibanyan.

Il Giappone nelle nostre mani

Con cosa avremo a che fare nell’intero gioco è subito intuibile dal filmato di apertura, realizzato nello stile tipico dell’anime e con un ottimo effetto 3D implementato: simpatia, azione e musica tipicamente giapponese, con un alto tasso di coinvolgimento pensato soprattutto per i più giovani, ma che non può non rapire anche un pubblico più adulto, a meno di non avere un cuore di ghiaccio (ma sono sicuro che anche quelli comincerebbero a sciogliersi). Giocando a Yo-kai Watch 2 vi sembrerà di vivere un anime in 3D, con le tipiche gag, espressioni e situazioni che spesso leggiamo nei manga o vediamo nei cartoni animati e ciò non può che farci passare tutte le 20 ore o poco più necessarie per terminare l’avventura principale sempre con il sorriso, nonostante non manchino dei momenti più drammatici (che in realtà etichetterei come tragicomici). Se il primo capitolo ci portava a conoscere l’universo degli Yo-kai, Yo-kai Watch 2 è una sorta di reboot, che va sì a continuare la storia narrata precedentemente, ma partendo da zero: si inizia l’avventura infatti con la perdita della memoria da parte del nostro protagonista, che dovrà quindi recuperarla in una sorta di tutorial che ben si presta a chi non ha la minima idea di quali siano le meccaniche tipiche di questo JRPG così particolare, dal sistema di combattimento al reclutamento dei mostriciattoli.

Un mondo vario e divertente

Le novità che possiamo evidenziare non mancano di certo, ma non bisogna comunque aspettarsi uno stravolgimento di ciò che è stato il primo capitolo; anzi, mi sarei aspettato qualcosa di più, qualcosa che appunto mi facesse pensare a un vero e proprio sequel piuttosto che ad una versione “riveduta e corretta”, ma preso come gioco a sé, Yo-kai Watch 2 non può che essere elogiato in quasi tutti i suoi aspetti. Il mondo di gioco è vivo, frizzante, sprizza simpatia da tutti gli edifici, stradine e personaggi che incontriamo; complice anche una realizzazione tecnica di prim’ordine, che porta il lavoro fatto da Level-5 ad essere uno dei migliori che possiamo vedere su un Nintendo 3DS. Animazioni fluide e ben fatte, personaggi ottimamente caratterizzati e, come già detto, un mondo vivo, con delle chicche che non lasciano nulla al caso: gatti che passeggiano per la città e che salgono sui muri, cani, persone che fanno jogging, bambini che si divertono sugli scivoli nei parchi giochi, vecchiette che, giustamente, vengono superate in velocità dalle lumache. La città è davvero enorme e quello che era l’hub centrale del primo capitolo è solo una parte di ciò che possiamo esplorare in Yo-kai Watch 2: nuove zone metropolitane rendono il mondo di gioco davvero enorme, con la possibilità di utilizzare un treno con ben 18 fermate che ci permetterà di raggiungere qualsiasi zona: sfortunatamente il viaggio non è skippabile, sarà quindi necessario ogni volta sorbirselo per intero chiacchierando con i vari NPC e affrontando Yo-kai, questo almeno fino a quando non avremo trovato i Traspec (mostri che permettono il teletrasporto) che ci faciliteranno di molto le cose.

Da grandi Yo-kai derivano grandi missioni

L’avventura principale, in ogni caso, non è l’unica cosa che ci intratterrà durante tutto il corso del gioco; gli sviluppatori hanno infatti inserito una miriade di missioni secondarie, alcune delle quali anche abbastanza lunghe da poter considerare delle vere e proprie missioni parallele a quella principale: dei portali, ad esempio, ci consentiranno l’accesso a stanze la cui uscita è legata a delle richieste particolari (come il battere un certo numero di Yo-kai o raggiungere l’uscita in un determinato lasso di tempo), o potremo dare la caccia a dei mostri criminali, oltre ai collezionabili che vanno dagli insetti, ai pesci fino ai classici trofei. Di grandissimo successo in Giappone (tanto da dedicargli uno spin-off) ed in effetti molto divertente, soprattutto in co-op, è la modalità Blaster, in cui saremo degli spiriti che combatteranno gli Oni all’interno di una dimensione parallela. Altra novità è la possibilità di giocare online con altri utenti, cosa che ha facilitato la creazione di due versioni di gioco, tipica dei titoli Pokémon fin dal primo capitolo: in Yo-kai Watch 2 potremo scegliere tra Polpanime e Spiritossi, cosa che avrà ripercussioni anche all’interno della trama del gioco; la possibilità di combattere con gli avversari e scambiare le medaglie per l’evocazione dei vari Yo-kai portano il titolo per 3DS ad un livello successivo, non più legato solo all’avventura principale.

Buttiamoci nella mischia

Se fino ad ora ho parlato del mondo di gioco e delle tante cose che avremo a che fare nel corso dell’avventura, sicuramente non si può tralasciare il combat system che, volente o nolente, è la base di Yo-kai Watch 2. Qualche miglioramento rispetto al primo capitolo rende i combattimenti leggermente più tattici, ma ancora troppo lontani da ciò che ci si aspetterebbe da qualcosa di veramente competitivo: abbiamo sempre una squadra formata da sei Yo-kai (di cui tre contemporaneamente schierabili in battaglia) con i loro attacchi speciali Energimax, la possibilità di purificarli in caso di incanto e la possibilità di utilizzare gli oggetti. Grazie allo Yo-kai watch model zero, avremo però due nuove abilità da utilizzare in battaglia: Abilità M e Pungi. La prima offre una versione potenziata dell’Energimax, un attacco devastante che sottrae “energia” anche agli altri Yo-kai non impegnati nell’attacco; la seconda invece permette agli Yo-kai di attaccare più volte, rendendoli più attivi in combattimento. Due aggiunte sicuramente ben gradite che rendono gli scontri più movimentati e tattici. La nota dolente del primo capitolo purtroppo resta anche in Yo-kai Watch 2, ovvero il reclutamento dei mostriciattoli: bisognerà sempre combattere ed utilizzare i cibi per alzare la probabilità di vederli passare dalla nostra parte, ma se con gli Yo-kai più deboli è questione di uno o due tentativi, con gli spiriti più rari sarà davvero difficile e sprecare enormi quantità di cibo, oltre a lottare più e più volte sempre una minima probabilità di successo, rende la cosa abbastanza frustrante.

Level-5 con Yo-kai Watch 2 è riuscita a migliorare un titolo che aveva già catturato il mondo con la sua simpatia e originalità, limando qualche difetto e confermando un comparto grafico e sonoro eccellente. L’uscita in Giappone del terzo capitolo ci fa capire come ormai la saga sia consolidata e la strada intrapresa sia quella giusta: con un sistema di combattimento più tattico e un reclutamento che si affidi meno al caso, Yo-kai Watch potrebbe diventare uno di quei titoli che, da soli, valgono l’acquisto di una console (qualcuno ha detto Pokémon?).

Modus Operandi: ho completato l’avventura principale e una decina di missioni secondarie in circa 22 ore di gioco.

Damiano "Xenom" Pauciullo
Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.

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