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Yoko Taro vorrebbe un successore di PlayStation Vita

Il mercato del gaming portatile non è mai stato completamente uniforme a livello mondiale. Il grado di interesse verso questo tipo di dispositivi cambia a seconda di dove ci troviamo, anzi: se dovessimo fare un paragone (e lo faremo) tra l’uso che ne fanno gli occidentali e gli orientali, ci ritroveremmo di fronte ad una differenza parecchio accentuata, capace anche di descrivere e informare riguardo i diversi stili di vita.

Negli ultimi anni, è innegabile, il mondo portatile e l’abitudine ad affidare il proprio tempo libero ad esso è cresciuto a dismisura, complici soprattutto smartphone e tablet, ed è impossibile non guardare con curiosità a questo settore in ascesa.
Nella terra del Sol Levante, invece, l’utilizzo delle console portatili è una pratica diffusissima, basti solo considerare le enormi vendite di 3DS e PSP, ma non solo: la stessa PS Vita è una delle console più apprezzate dal popolo nipponico che ne fa un largo uso anche grazie al suo parco titoli di tutto rispetto.
Tutto questo Yoko Taro, il director della saga di Nier e Drakengard, lo sa e ne parla nel suo ultimo intervento su Twitter:

Vorrei un successore di Vita. Anche se sono contento dell’uscita di Switch, vorrei che la prossima generazione di console portatili fosse più piccola. Vorrei poter soddisfare quel desiderio di pigiare tasti fisici che non possono essere esauditi dagli attuali smartphone.

L’autore palesa, senza mezzi termini, il suo desiderio di “pigiare tasti fisici” che non potrà mai essere soddisfatto dai dispositivi aventi touchscreen come gli smartphone o tablet, il cui mercato è in forte crescita, ed anzi spera nell’uscita di una nuova console portatile Sony, sebbene allo stato attuale sia veramente molto difficile che possa esserne rilasciata una.
Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con il simpatico Yoko Taro o preferite la “soluzione touch”?

Sebastiano Italo "Ghraal Vakarian" Caradonna
Filosofo e poeta a tempo perso e a tempo pieno. Ossessionato dall'arte nonché dai giochi e dal tema del viaggio. Studio per diventare game designer, ruolo ed ambito che rappresentano, ovviamente, una ossessione.

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