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Yonder: The Cloud Catcher Chronicles – Recensione dell’onirico titolo di Prideful Sloth

Ebbene sì, i ragazzi di Prideful Sloth, dopo il notevole debutto su PlayStation 4 e PC, si apprestano a portare sul piccolo schermo di Nintendo Switch l’acclamato Yonder: The Cloud Catcher Chronicles. La neonata Software House australiana, che da subito mira alla creazione di ambienti spettacolari e storie emozionanti, fa di nuovo centro con la conversione del suo primo titolo per la console ibrida della Casa di Kyoto. Dopo aver assaporato per ore quella che è la genuinità del titolo, siamo pronti a parlarvi di come questa edizione del titolo si mostra nelle sua peculiarità.

Yonder: The Cloud Catcher Chronicles Benvenuti a Gemea

La trama che andremo a vivere in Yonder sarà chiara da subito, non perderemo tempo in “ciance” e saremo catapultati in quella che è la missione principale del gioco: liberare le regioni della vastissima isola di Gemea dal Miasma. Il nostro cammino inizierà sin da subito e in men che non si dica ci ritroveremo zeppi di missioni principali e secondarie. Fin da subito capiremo che è indispensabile esplorare ed aiutare la numerosa popolazione di Gemea: le missioni ricalcano molto lo stile classico – del tipo “prendi oggetto X e in tot quantità” – e ci faranno guadagnare ricompense bonus che andremo ad sfruttare all’interno del mondo di gioco. Completando le varie quest, otterremo degli oggetti speciali che saranno indispensabili per lo svolgimenti delle missioni: ascia, falce, piccone e tanto altro saranno il nostro pane quotidiano!

In Yonder avremo anche la possibilità di costruire delle fattorie di proprietà lungo tutta la mappa di gioco, che ci torneranno utili per il completamento delle varie missioni: alleveremo con attenzione animali e piantagioni per essere sempre forniti di alcuni materiali indispensabili. Le fattorie però, non potranno essere lasciate semplicemente incustodite e dovremo obbligatoriamente ingaggiare un NPC che si occuperà di essa durante la nostra assenza.

Yonder: The Cloud Catcher Chronicles

Ma come mai il Miasma è così pericoloso? Questa particolare nube viola intossica alcune zone della mappa di gioco, e starà a noi liberarle grazie all’aiuto fondamentale dei folletti che popolano l’isola di Gemea. Trovare i folletti, però, non sarà una passeggiata: il più delle volte sarà un’impresa cercarli, dato che essi si nascondono in posti impensabili e difficilmente raggiungibili.  Non temete però, sarete più che felici di girovagare in quel mondo vasto, colorato e rilassante, per ore e ore di gioco, e alcuni oggetti – o missioni – li scoprirete proprio strada facendo!

Un misto tra Frodo e Geppetto

Sin da subito capiremo che l’esplorazione e il crafting saranno vitali per la nostra avventura all’interno del mondo di Yonder: entrambi vanno praticamente a braccetto, dove solo l’esplorazione potrà portarci a trovare i materiali necessari per creare oggetti. Molte risorse non saranno reperibili semplicemente per “strada”, ma sarà essenziale acquistarli dai mercanti sparsi per tutta l’isola di Gemea. Ricordate, e tenete bene a mente, che muoversi all’interno della mappa di gioco vi farà ottenere oggetti rari e ricompense speciali! Una delle feature che ci ha più colpiti è sicuramente la varietà degli indumenti da noi utilizzabili, e mi raccomando, siate pronti a sbizzarrirvi: il personaggio sarà personalizzabile a nostro gradimento, potrete usare occhiali, abiti, giacche, capotti, cappelli, tutto! Ovviamente, quest’ultimi possono essere “barattati” con i vari mercanti, che tramite uno scambio equo, vi cederanno la merce che desiderate.

Yonder: The Cloud Catcher Chronicles

Occhi e orecchie vogliono la loro parte

 

Graficamente Yonder è molto ispirato, quasi onirico. Vi perderete facilmente in queste lunghe vallate verdi, tra fauna e vegetazione. Ogni città che attraverserete avrà la sua peculiarità: ogni casa, giardino o mulino sarà caratteristico e vi darà sempre la sensazione di esplorare qualcosa di nuovo, qualcosa di mai visto prima. La direzione artistica del titolo non si discute: ogni dettaglio, ogni villaggio, ha un design vagamente fiabesco che avvolge l’esperienza di gioco dolcemente. Il ciclo giorno/notte, il cambio di stagione e le condizioni climatiche variabili, ci avvolgeranno in un’atmosfera unica e particolare che solo titoli come Yonder possono offrire. Chi ha provato almeno una volta The Legend of Zelda: Breath of the Wild, noterà da subito alcune somiglianze che Yonder ha con il titolo di casa Nintendo, sopratutto per le ambientazioni e i meravigliosi paesaggi visti all’interno dell’avventura. Per quanto riguarda il comparto audio invece, il team di sviluppo riceve un altro punto a favore, forte di sonorità leggere e delicate. Dimenticate le musiche stressanti, in questa avventura imparerete ad apprezzare i suoni della natura e della vegetazione, che vi trascinernno in un’atmosfera di totale relax.Yonder: The Cloud Catcher Chronicles

Tutto molto bello Ma… 

Yonder: The Cloud Catcher Chronicles è qualcosa di splendente, colorato, fiabesco e rilassante, ma nonostante tutto ha alcune debolezze. Anche se il team di Prideful Sloth ha svolto un’ottimo lavoro sia artisticamente che sonoramente, alcune fasi del gameplay lasciano a desiderare: il movimento del personaggio risulta, a volte, troppo macchinoso, mentre la telecamera risulta a tratti poco intuitiva e lenta nella rotazione. Con il passaggio sulla console ibrida Nintendo, il team di sviluppo ha implementato l’uso del touch screen, che sarà utilizzabile per la selezione degli oggetti all’interno dei menu. Parliamoci chiaro, un titolo come Yonder poteva sfruttare i Joy-Con in maniera del tutto diversa: la pesca, il piccone o il martello sarebbero stati tutti sfruttati dalla funzione di movimenti di essi, rendendo il titolo qualcosa di unico. Nonostante tutto, il titolo fa la sua gran figura sulla neonata console della Casa di Kyoto, adattandosi perfettamente allo schermo di Nintendo Switch. Peccato, però, che dopo alcune ore il titolo rischia di diventare monotono, quasi costringendo il giocatore a prolungare la ricerca di risorse e il proseguimento del suo viaggio. Graficamente parlando, il team di sviluppo non si è sbilanciato molto: sia in modalità portatile che in modalità Dock-Station, il titolo non sfrutta al massimo le potenzialità di Nintendo Switch. Texture slavate e particolari non perfettamente curati, fanno perdere dei punti a quello che potenzialmente poteva essere definito in Tripla I. Il rapporto qualità-prezzo farà storcere il naso a molti, dato che sullo store PlayStation il prezzo del titolo è di circa € 23,00 mentre la versione Nintendo Switch è acquistabile a € 39,99. Nonostante qualche calo di frame-rate e alcune debolezze tecniche, Yonder: The Cloud Catcher Chronicles è una chicca da non perdere sulla nuova console di casa Nintendo e consigliamo vivamente l’acquisto per coloro che  non ha hanno potuto giocarci lo scorso anno su PlayStation 4 e PC.

Yonder: The Cloud Catcher Chronicles

7

Nonostante alcuni deficit tecnici e il mancato sfruttamento delle potenzialità che Nintendo Switch ha da offrire, Yonder: The Cloud Catcher Chronicles si difende a denti stretti e strizza l'occhio a capolavori come Zelda e Animal Crossing. L'aspetto grafico e sonoro vanno a compensare alcuni aspetti tecnici non del tutto riusciti. Apprezzabile il fatto che il team di Prideful Sloth si sia basato su molti titoli open-world, tirando fuori un'opera multimediale bella da vedere e semplice da giocare. Consigliamo l'acquisto di Yonder a chiunque fosse intenzionato ad affrontare un'avventura in piena tranquillità, evitando così di giocare un titolo basato sulla violenza e sulle armi.

Roberto "Okami" Pisani
Il caro Okami è il (finto) gigante buono di Game Legends, divenuto da poco membro della nostra grande famiglia. Originario della bella Puglia, attualmente vive a Monaco di Baviera, ma non vuole che si sappia perchè la città tedesca gli ricorda troppo Bari (sono città identiche). La sua carriera videoludica ha visto alti e bassi, passando saltuariamente tra console Nintendo e Sony manco fosse Super Mario. Fan accanito della saga, il suo più grande desiderio è giocare prima o poi a Kingdom Hearts III (che come sapete è solo una leggenda metropolitana) e rimarrà puntualmente deluso. Si destreggia molto con titoli open world ed Action RPG, ma nessuna delle sfide impossibili che affronterà in game sarà mai più difficile della nemesi che lo attende alla porta: il matrimonio.

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