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Il Game Director di Zelda: Breath of the Wild giustifica l’assenza di dungeon tradizionali

Il nuovo DLC di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, La Ballata dei Campioni, è uscito ormai da quasi un mese, ed è stato confermato che non sono previsti ulteriori contenuti aggiuntivi per il titolo che ha segnato il dirompente trionfo di Nintendo Switch. Il game director del gioco, Hidemaro Fujibayashi, ha parlato di recente ai microfoni di Nintendo Power, spiegando tra le varie cose la scelta in merito ai dungeon, non più conformi agli standard della serie ma strutturati in modo molto diverso. Riportiamo quanto detto da Fujibayashi:

Nei capitoli precedenti di Zelda i dungeon potevano essere molto lunghi, e visto che uno dei temi principali di Breath of the Wild era quello di scoprire nuovi elementi dello scenario, abbiamo riflettuto su quale dovesse essere il ritmo giusto per il ritrovamento dei Sacrari durante le fasi esplorative. Quando lo abbiamo calcolato, giungendo a un numero totale di circa 100 Sacrari, ci siamo accorti che i classici dungeon avrebbero trattenuto i giocatori troppo a lungo, distraendoli dal loro rintracciamento. Così abbiamo stimato che gli utenti avrebbero dovuto impiegare circa 10 minuti per ogni Sacrario.

Il game director ha continuato sottolineando poi come in The Legend of Zelda: Breath of the Wild siano stati aggiunti i Colossi Sacri, necessari e complementari ai Sacrari per fornire un’esperienza di gioco completa dal punto di vista esplorativo. Altre cose sono state dette nel corso del podcast, se siete interessati potete ascoltarlo su SoundCloud. Che ne dite? Condividete la scelta del team di sviluppo o avreste preferito una soluzione differente?

Federico "Gears" Lima
Nintendaro fino all'ultimo ricciolo, mi sono avvicinato al mondo Playstation solo da qualche anno. Le mie saghe preferite sono Kingdom Hearts, Pokemon e The Legend of Zelda, e la mia abilità nei picchiaduro classici e negli sparatutto è paragonabile a quella di un comodino. Non esattamente il massimo, insomma.

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