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Zombieland: Doppio Colpo – Recensione del sequel della commedia di culto

I cacciatori di zombie Tallahasse (Woody Harrelson), Columbus (Jesse Eisenberg), Wichita (Emma Stone) e Little Rock (Abigail Breslin) hanno deciso di attaccare le armi al chiodo e hanno trovato un rifugio sicuro nell’ormai abbandonata Casa Bianca. Quando però la giovane Little Rock decide di scappare alla ricerca della sua strada (e di qualche maschietto…), il gruppo lascia il nido e torna a Zombieland – divenuta nel frattempo ancora più pericolosa grazie all’evoluzione di nuovi, più intelligenti e resilienti morti viventi – per salvare la ragazza, intenta in un viaggio con un insostenibile musicista hippie. Accompagnati dalla svaporata e frizzante Madison (Zoey Deutch), nuova fiamma di Columbus, la banda parte in direzione della “Casa del Re” Graceland dove incontreranno nuovi sopravvissuti come la tostissima Nevada (Rosario Dawson) e un duo di elimina-zombie decisamente familiare.

Zombieland 2

Un passo avanti, due indietro…

A distanza di ben dieci anni dal primo capitolo, esce nelle sale il seguito della commedia-horror di culto Zombieland (2009), Zombieland: Doppio Colpo, per la regia di Ruben Fleischer, già autore del deludente superhero-movie Venom (2018) con Tom Hardy. Nonostante la lunga attesa, questo sequel offre tutti gli elementi che hanno reso il primo capitolo un moderno classico: violenza decisamente sopra le righe mitigata da un umorismo al vetriolo, un’intelligente critica alla società dei consumi americana e un eccellente protagonista nel sempre capace e divertente Woody Harrelson che recupera il ruolo del rude e irriverente Tallahasse.

Ciò non toglie che l’attesa estremamente lunga di questo seguito non proprio necessario abbia finito per bollare Zombieland: Doppio Colpo come decisamente fuori tempo massimo o non richiesto, tanto più considerando che il primo capitolo uscì in un momento in cui la popolarità di storie a tema morti viventi era al massimo, grazie soprattutto a serie di successo come The Walking Dead o iZombie. Ma anche i fan più accaniti dell’originale troveranno da ridire su questo secondo capitolo, minato qua e là da personaggi noiosi, situazioni reiterate e una mancanza di un vero e proprio sviluppo dei personaggi o di umorismo degno di nota. Non si vuole di certo dire che Zombieland: Doppio Colpo sia un brutto film, ma è sicuramente un seguito mediocre rispetto al suo predecessore, che riusciva a mantenere un dialogo con i migliori film di zombie, persino coi più studiati e apprezzati lavori del mai dimenticato maestro del genere George A. Romero.

C’è forse una parentesi che andrebbe fatta sulla natura (per così dire) conservatrice del film evidenziata da alcuni critici: i protagonisti armati e abituati alla violenza come personaggi positivi, con la testa sulle spalle e chiaramente destinati a sopravvivere, contrapposti alla “comune” di fine film, abitata solo da hippy senza speranza e vagamente ipocriti. Una critica decisamente sterile considerando che qui si parla di lotta per la sopravvivenza contro forze decisamente ingestibili in altra maniera – i morti che resuscitano per banchettare dei vivi in un mondo senza difese -, e che quindi non può essere considerata altro che una polemica fine a sé stessa. Decisamente dimenticabile, Zombieland: Doppio Colpo è  comunque una commedia horror godibile al di là dei suoi numerosi difetti, consigliato se in vena di umorismo spicciolo e violenza sopra le righe o anche solo se fan di Woody Harrelson, decisamente meno se fan del primo film e in cerca delle stesse emozioni. In entrambi i casi, rimanete a film finito per una imperdibile scena dopo i titoli di coda. E qui mi fermo.

Zombieland: Doppio Colpo

6.5

Zombieland: Doppio Colpo fa uso degli stessi elementi che hanno reso un classico l'originale, senza però un scrittura particolarmente creativa o idee nuove, con risultati mediocri ma non per questo non godibili. I fan dei zombie-movie troveranno comunque validi motivi per godersi la pellicola nella sua interezza, ma è indubbio che i passi indietro fatti rispetto all'opera originale siano evidenti e destabilizzanti, in particolar modo per coloro che ai tempi amarono il primo Zombieland.

Pierfranco Allegri
Pierfranco nasce a Chiavari il 1 Aprile 1994. Si diploma presso il liceo Classico Federico Delpino e studia Cinema e Sceneggiatura presso la Scuola Holden di Torino. Al momento scrive recensioni online (attività cominciata nel 2015) presso varie riviste tra cui GameLegnds e Cinefusi.it

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