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Victor Vran: Overkill Edition Recensione

Nel mare delle produzioni indie ci sono sempre videogame che nonostante un piccolissimo budget, si riescono a distinguere dalla massa. Di giochi veramente inutili ne troviamo a bizzeffe e, per questo motivo, quando incontriamo un prodotto valido non possiamo fare altro che lodare la casa di sviluppo: si tratta di Haemimont Games, software house resa già famosa dalla serie Tropico. Negli ultimi anni non si può certo dire che il genere action-GDR, almeno su PC, se la stia passando male, anzi, titoli come Sacred 3, Path of Exile e Diablo III sono andati veramente a ruba tra gli appassionati. Il discorso è diverso se si cerca di portare queste opere su console, dove gli standard sono diversi e  il pubblico predilige altri generi, rendendo di fatto questi interessanti titoli di nicchia. Victor Vran si rispecchia proprio in quest’ultimo punto: uscito inizialmente su Steam, dove grazie ai continui aggiornamenti della software house è arrivato a costare 20 euro, è stato rilasciato in un secondo momento su console in un’edizione chiamata Overkill Edition, versione definitiva del gioco che comprende i due DLC Fractured Worlds e Motorgeas: Through the Ages. Come se la sarà cavata?

Un weekend a Zagoravia

Victor Vran: Overkill Edition, almeno in apparenza, può sembrare il solito titolo ispirato a Diablo con visuale isometrica, orde di creature pronti a farvi fuori, ambientazioni dark infernali e tanto altro. In realtà al centro di questa produzione brilla una luce da non sottovalutare. Victor, il protagonista della storia, è un cacciatore di demoni che ha deciso di intraprendere un viaggio verso la città di Zagoravia per ritrovare il suo vecchio amico perduto ormai da tempo. Il suo arrivo in questa terra non è per niente casuale: l’intero paese è vittima di una maledizione e la regina Katarina ha bisogno dell’aiuto di un esperto per sistemare le cose. Victor corrisponde proprio a questa figura che, per certi versi, ricorda senza ombra di dubbio Van Helsing. Quello che caratterizza e rende originale il protagonista è la presenza di una voce narrante all’interno della sua testa; essa lo segue, lo consiglia, gli indica la via e, la maggior parte delle volte, lo prende in giro. Attorno all’identità di questo suono ruota gran parte dell’oscuro mistero che aleggia nella campagna principale.

Per motivi di storia dunque il personaggio dell’opera sarà poco personalizzabile. All’interno del gioco non esiste un sistema di classi, ma il videogame vi permetterà di scegliere la vostra armatura definitiva nelle prime fasi iniziali: per l’esattezza ce ne saranno quattro e le differenze tra di loro saranno davvero minime. Anche le statistiche di attacco e difesa non saranno presenti: infatti tutte le varie caratteristiche del vostro eroe saranno calcolate in base all’arma equipaggiata e alle carte che forniranno bonus aggiuntivi.

I ritmi di gioco, essendo un action nudo e crudo, sono rapidi e frenetici. Avrete la possibilità di sfruttare le diverse armi che vi daranno poteri e usi specifici, così da poter avere sempre quello che serve in ogni situazione. Durante gli scontri ci sarà anche la possibilità di effettuare schivate e salti, gestire la visuale a 360 gradi e muoversi liberamente tra le zone. Quest’ultime saranno piene di scrigni, oggetti importanti e dungeon da scoprire. In alcuni casi i membri della corte presenti nella stanza principale del castello, che sarà l’hub del gioco, vi daranno delle missioni secondarie da completare per ottenere oro o lame speciali. Nonostante si tratti di un gioco che si basa molto sul loot, dopo alcune ore vi dimenticherete dell’importanza di questa meccanica, anche se la crescita del personaggio ricopre un ruolo centrale all’interno della produzione.

Sconfiggendo i nemici sarà possibile ottenere una quantità illimitata di oggetti che renderanno di fatto superflua la necessità di usufruire dei mercanti. I Poteri Demoniaci sono la differenziazione più importante sotto l’aspetto del combat system, poiché il gioco prevedere che per utilizzare i poteri si debba essere in possesso dell’apposito talismano: ci saranno quelli che bloccheranno il tempo, altri lanceranno potenti meteoriti e ancora molto. Il vero fulcro per aumentare le statistiche sono dunque gli outfit e la scelta della Carte del Destino: i loro bonus passivi possono abbassare notevolmente la difficoltà dell’opera poiché ce ne saranno alcuni veramente potenti che vi aiuteranno non poco. Analizzando il gameplay possiamo dire che non ci troviamo davanti al solito clone di Diablo, bensì a qualcosa di nuovo: gli sviluppatori si sono dati da fare per creare, anche sotto questo aspetto, qualcosa di genuino, profondo e facilmente intuitivo.

Sensazione di déjà vu

Per quanto Victor Vran: Overkill Edition sia decisamente da lodare dal punto di vista del gameplay, non si può dire la stessa cosa per le ambientazioni e le varie interazioni. Dal punto di vista del Level Design il gioco è davvero ben funzionale per le dimensioni dell’opera, mentre le location sanno tutte di già visto. Le tonalità dark che gli sviluppatori hanno voluto dare all’opera multimediale mal si sposano con i modi ben più ironici e goliardici del protagonista. Anche se il messaggio che il personaggio principale si trovi a suo agio in una situazione così disperata arriva dritto all’utente, dopo qualche ora vi comincerà ad annoiare. Forse Victor è proprio il punto debole del titolo poiché, anche con una lore discreta alle sue spalle, la sua personalità non viene messa in risalto sotto la giusta luce, facendolo passare per il classico stereotipo dell’eroe bisognoso di riscatto personale.

Che il titolo graficamente non sia eccelso si nota fin dal primo istante, ma gli sviluppatori si sono dati parecchio da fare, cercando di far trovare al pubblico un prodotto completo sotto molteplici punti di vista. Victor Vran: Overkill Edition riesce a rimanere stabile a 60fps anche se, in alcuni momenti particolarmente caotici, si nota qualche leggero calo davvero insignificante. La colonna sonora che vi accompagnerà in questa avventura e all’interno dei vari dungeon è davvero ben scelta, con la presenza anche di qualche brano di band famose. Gli effetti sonori, come il rumore delle voci e quello della armi sono ben curati e, piccola ciliegina sulla torta, il doppiatore di Victor è lo stesso che ha lavorato dando fiato a Geralt in The Witcher 3.

Tirando le somme possiamo dire che Victor Vran: Overkill Edition sia figlio di un lavoro ben svolto. Il videogame si sposa alla perfezione anche su console e, anche con una fan base della tipologia di gioco molto più ridotta rispetto a quella su PC, siamo sicuri che darà ore di divertimento a tantissimi giocatori. Il gameplay, come detto in precedenza, è davvero studiato in ogni minimo dettaglio; è però sfortunatamente appesantito da una narrazione piatta e da un protagonista poco accattivante. Le idee di base come mondo di gioco, storia e struttura in generale ci sono, ma alcune cose sono state sviluppate meglio di altre. Dare il giusto bilanciamento tra tutti gli aspetti di un gioco è importante, e questo i ragazzi di Haemimont Games lo hanno fatto solamente in parte.

Modus Operandi: Prima di stendere questa recensione abbiamo giocato parecchie ore su PlayStation 4 fino ad arrivare alla conclusione di questo titolo.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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