El Camino – Recensione del film di Breaking Bad
Sono passati sei anni dalla fine di una delle serie più famose e amate di tutti i tempi, quel Breaking Bad che ha saputo conquistare i cuori di milioni d’utenti sparsi in tutto il mondo. Personaggi scritti magnificamente e un proseguo degli eventi sempre coinvolgente e incalzante hanno rappresentato le colonne portati di un avventura vissuta perennemente con il cuore in mano, e in questi sei anni qualunque fan non ha potuto fare a meno di chiedersi cosa avrebbe fatto Jesse Pinkman (Aaron Paul) dopo essere fuggito a bordo della El Camino. Ebbene, la tanto agognata domanda ha infine trovato finalmente risposta.
Un nome, un programma.
Il nome dell’auto di Jesse non è certo casuale: in spagnolo “El Camino” significa “La strada“, ed è proprio una strada verso la salvezza e la libertà quella che dovrà compiere il nostro protagonista, il tutto per poter finalmente emanciparsi da un ingombrante passato di sofferenza e atrocità. Senza dubbio è emblematico che per fare ciò e guadagnarsi una vita ‘normale’ dovrà abbandonare tutto ciò che gli rimane di quel passato, anche le poche cose buone che questo gli aveva lasciato: la sua macchina, i suoi genitori e i suoi amici Skinny Pete e Badger, disposti fino all’ultimo ad aiutarlo prima di quello che a quanto pare sarà un addio.
Il film, scritto e diretto sempre da Vince Gilligan per Netflix non è un episodio annacquato di Breaking Bad e nemmeno un mero fan-service: ci troviamo in presenza di un vero e proprio film d’azione e redenzione, ben sapendo che chiunque abbia amato la serie non si sarebbe accontentato di un prodotto “tanto per”. Jesse deve ritrovare la sua libertà e per farlo è disposto a tutto e lo notiamo subito, anche dalla regia che abbandona i colori freddi e chiari per volgere su scure tonalità ocra.
La regia di chi sa cosa fa
La regia è sapiente: non sono solo i colori che ci fanno capire il cambio di registro, ma anche la velocità dei tempi d’azione, in un crescendo di adrenalina e colpi di scena con la solita fotografia mozzafiato sullo sfondo. Faranno particolarmente felici i fan più appassionati della serie i flashback in cui ritroviamo molti dei personaggi (tra i quali ci sarà anche Walter White interpretato da Bryan Cranston?) a cui avevamo avuto tempo di affezionarci nel bene e nel male nel corso delle cinque stagioni uscite dal 2008 al 2013.
Dunque è questa la conclusione della nostra storia, e senza fare spoiler, possiamo tranquillamente affermare che Jesse e noi con lui, troveremo la fine di un’avventura durata cinque anni e con questo film dovremo dire addio a quel mondo così affascinante nella sua crudezza. Indietro non si può tornare, ce lo dice il protagonista all’inizio del film, e forse questa è un po’ la metafora della vita di chiunque: ciò che è fatto è fatto, non si può cambiare, perché siamo noi ad essere cambiati e quello che abbiamo vissuto non si cancella. Eppure si può andare avanti, cercando una via, una strada, un “camino”.
El Camino
Giunti al momento della verità, El Camino ha saputo rivelarsi un buon prodotto. La regia, così come l'interpretazione dei personaggi è ottima, sicuramente la valida conclusione di una delle migliori serie degli ultimi anni. Se avete imparato ad amare la serie di Vince Gilligan, con tutti i suoi personaggi e i suoi grandi momenti registici, lanciatevi nel cuore di questa pellicola senza paura alcuna. Il momento di scoprire la verità è finalmente arrivato.