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Free Guy avrà un sequel? Il regista Shawn Levy svela le sue idee

Tra le ultime uscite cinematografiche possiamo di certo dire che Free Guy ha destato l’interesse della community videoludica, ma nonostante sia uscito in sala da pochissimi giorni, il regista Shawn Levy già ha svelato quali idee gli piacerebbe realizzare in un sequel.

Il film con protagonista Ryan Reynolds è stata una piccola sorpresa per i giocatori. Una pellicola che parla di un videogioco senza essere pesantemente influenzato da altri titoli, nonostante le varie ispirazioni di cui vi abbiamo parlato in un nostro articolo dedicato.

In occasione dell’uscita in sala, il regista Shawn Levy ha espresso il suo interesse nel realizzare un seguito di Free Guy e che situazioni piacerebbe far vivere a Reynolds, parlando di trasportare il malcapitato eroe in altri mondi con gameplay differenti.

Veder saltare Guy da un gioco a un altro non può che far tornare alla mente Ralph Spaccatutto, ad esempio, ma essendo quello un film d’animazione le sue regole sono diverse rispetto a un live-action con attori in carne ed ossa.

Mi piacerebbe vederlo in Minecraft oppure in Call of Duty. Sento che le possibilità, comiche e contrarie, sia in termini di commedia e azione, possano essere infinite.

free guy

Se Free Guy, come dicevamo poco fa, aveva il pregio di non essere pesantemente influenzato da altri videogiochi, l’idea di vedere Reynolds in contesti videoludici pienamente riconoscibili dalla community potrebbe pesare troppo sulla componente fan-service, ma dopo il primo film siamo fiduciosi che sapranno bilanciare bene il tutto.

Levy ha inoltre confermato che al momento l’attore interprete di Deadpool si trovi già in una fase di brainstorming per un potenziale sequel di Free Guy. Tuttavia, ha concluso il regista, che non è ancora il momento di accelerare le cose, «abbiamo bisogno che il pubblico vada in sala e trasformi il film in un successo».

Avete già avuto occasione di vedere al cinema il film? Vi rimandiamo alla nostra recensione cliccando su questo link.

Fonte:
Giulio Bruschini
Podcaster, aspirante speaker radiofonico e appassionato di musica e cinema, meglio non iniziare una conversazione sulla sindrome dell'età dell'oro e della cultura retro o si finisce in un'infinita tana del bianconiglio tra vaporwave e hauntology...e Max Headroom.

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