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Friends – Recensione della reunion, fra lacrime, ricordi e nostalgia

Non si può non aprire questa recensione della reunion di Friends senza accennare, almeno una minimo, all’importanza epocale che questa serie tv ha rispecchiato nel corso degli anni, tracciando la strada di un percorso che ancora oggi riesce ad emozionare e a parlare ad un pubblico generazionalmente differente. È proprio questo il punto, il fattore centrale e il potere di quest’opera: la sua capacità di trascendere il tempo, riuscendo, con le sue dinamiche narrative, ancora oggi, a rapire esattamente come durante gli anni della sua messa in onda. Vi ricordiamo questo episodio speciale sarà disponibile da domani 27 maggio su Sky e su Now.

Era il 1994 quando Friends andò per la prima volta in onda, quando i volti, le voci e le vicende dei suoi protagonisti entrarono per la prima volta nell’immaginario collettivo, arrivando a toccare non soltanto gli spettatori, finanche cambiando ed ispirando il proprio genere di appartenenza. Nel corso delle sue 10 stagioni, la notorietà è stata mastodontica, è arrivata alle stelle, al punto di lanciare la carriera di questi “amici”, segnando l’identità di un cult immortale, e riconfermando, anno dopo anno, l’amore dei suoi fan (tramite i servizi di streaming come Netflix).

La chiusura nel 2004, curiosamente, non segnò troppo l’identità e la percezione di questa serie tv, che ha continuato a risplendere di una sua propria e particolare luce, legata soprattutto ai suoi fan, a coloro che hanno continuato a guardarla e riguardarla, a proporla alle nuove generazioni. L’importanza di questo fenomeno resta centrale nel leggere il peso della reunion di Friends, del ritrovare tutti insieme un qualcosa che non è mai andato del tutto perduto, rimanendo ben saldo nell’immaginario contemporaneo e soprattutto intimo di chi non ha mai detto addio a questi ragazzi.

Friends reunion recensione

La reunion di Friends, recensione e lacrime di commozione 

Al centro della reunion di Friends troviamo, ovviamente, la serie stessa, affrontata e raccontata, questa volta, dai suoi stessi protagonisti. Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, Matt LeBlanc, Matthew Perry e David Schwimmer, ma anche i produttori e gli autori. Si tratta dunque di un lunghissimo ed emotivo viaggio nei meandri di questa serie tv, viaggio adornato di storie dal dietro le quinte, di storie legate alla produzione e creazione del tutto, e di tante curiosità (alcune anche inedite). Dunque, per scrivere una recensione più chiara di questa reunion di Friends, bisogna dividere il tutto in tre strade: da una parte troviamo gli attori, ormai cresciuti, che si ritrovano insieme sul set a distanza di 17 anni dalla chiusura, e quindi tutto ciò che è loro legato, o che provano sul momento; da un’altra troviamo tantissimi approfondimenti e dettagli produttivi e creativi dietro alla serie tv; e dall’altra ancora la reunion in tutta la sua attualità, costruita a mo’ di programma ed arricchita da ospiti illustri, sia provenienti dal mondo dell’intrattenimento contemporaneo, sia dallo stesso show. Dunque un vero e proprio viaggio nella memoria, un omaggio continuo a ciò che è stato, ed un’importante riflessione nei confronti dell’impatto che Friends ha avuto sul mondo e nel corso del tempo. 

Quanto costruito con questa reunion, dunque, non si lega troppo ad una resa narrativa diretta, quanto a un voler parlare e ricordare un tassello fondamentale del mondo dell’intrattenimento. Il fatto di poter sentire il tutto attraverso coloro che ci hanno lavorato, resta fondamentale, specialmente dal punto di vista emotivo e diretto, arrivando ad imbastire un vero e proprio discorso con lo spettatore, con il fan che si trova lì.

Friends reunion recensione

Mentre si viene coinvolti in questo “ritrovarsi”, comunque, l’incontro offre spunti riflessivi curiosi non soltanto su Friends stesso, ma sulla vita degli attori che qui si confessano un minimo, esponendo il proprio punto di vista in relazione alla fama che hanno raggiunto con la serie, e al proprio rapporto reciproco, a quello che hanno costruito insieme negli anni, e al modo in cui tutto quanto è cominciato. Tanti i ricordi alla base di quello che sfila sullo schermo, tante le domande e tanta è la nostalgia.

Resta comunque interessante analizzare il peso che un lavoro come questo riesce ad avere, anche nel 2021, restituendo una vera e propria visione che da generazionale si è fatta epocale, e da epocale – probabilmente – immortale. Il modo in cui Friends si è legato e continua a legarsi alle persone rappresenta uno dei poteri più forti che l’intrattenimento detiene, anche al di fuori delle mere questioni di mercato. Un vero e proprio continuum che ci lega sia a questi protagonisti, sia al lavoro stesso, il quale risulta essere ancora curiosamente “sul pezzo” nonostante si traduca attraverso trend lontani.

Nicholas Massa
Adora i videogiochi e il cinema fin dalla più tenera età e a volte si ritrova a rifletterci su... Forse anche troppo. La scrittura resta un'altra costante della sua vita. Ha pubblicato due romanzi (a vent'anni e venti quattro) cominciando a lavorare sul web con varie realtà editoriali (siti, blog, testate giornalistiche), relazionandosi con un mondo che non ha più abbandonato.

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