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Little Big Workshop – Recensione della versione console

Quando un gestionale arriva su console è sempre un momento particolare, e lo stesso vale per Little Big Workshop, il quale è un titolo molto interessante, per quanto semplicistico. Rilasciato per PlayStation 4, Xbox One, PC e macOS e sviluppato da Mirage Game Studios, è la prova “vivente” che i gestionali possono avere il loro spazio anche su console, se i comandi sono ben mappati per venire in contro alla comodità del pad. Come in tutti i giochi del genere, si partirà da zero e molto lentamente, per poi diventare delle macchine macinasoldi, quasi a livello della zecca di Stato. Ma vediamo insieme di cosa si tratta.

Un piccolo workshop per grandi operazioni

In Little Big Workshop tutto inizierà da un tavolo, con due piccoli omini che si ritroveranno a doverci lavorare sopra per iniziare a gestire ed espandere la propria attività. Una volta iniziato, arriverà un breve tutorial in cui verranno spiegate le funzioni base così da comprendere come gestire al meglio questo piccolo grande workshop. In codesto luogo, infatti, non ci specializzeremo nella creazione di strumenti particolari, ma realizzeremo ciò di cui il mercato ha bisogno, dalle sedie fino agli gnomi da giardino. Eppure, nonostante la “piccolezza” e tenerezza della grafica, di cui parleremo dopo, la produzione nasconde un enorme potenziale.

Come in tutti i giochi del genere, colonna portante dell’esperienza sarà la felicità dei nostri lavoratori e soprattutto dei clienti. Se i lavoratori saranno contenti di lavorare, la loro efficienza migliorerà a vista d’occhio, mentre se i clienti saranno felici dei nostri prodotti, allora saranno spinti a tornare da noi per farsi creare altri oggetti sempre più belli (e altrettanto complicati). Se tutto partirà da un banco da lavoro per il legno, si finirà con il collaudare oggetti che sono creati con il calore e plastica.

Little Big WorkshopOvviamente, un’azienda è nulla senza organizzazione. Ogni singolo oggetto che vorremo costruire dovrà essere pianificato nei minimi dettagli, dalla selezione della postazione fino alla posizione del prodotto finito, passando per i materiali e il loro costo. Per aumentare la velocità di lavoro sarà possibile collegare più banchi, così da non occuparne uno fisso, il che significa un lavoratore solo che dovrà gestire e creare tutto da solo. Più un oggetto si fa complesso da produrre, più soldi si faranno, ma ciò significa anche dover spendere più tempo e dover assumere più lavoratori. Per quanto riguarda invece i nostri piccoli e teneri assunti, questi saranno caratterizzati da delle stellette che sarà assai importante riempire. Come si fa? Semplicemente facendoli lavorare, così che possano “aumentare di livello” e, di conseguenza, migliorare le loro prestazioni e la loro efficienza. Più l’oggetto da creare è difficile, quanto più velocemente si riempirà questa stella.

Ma cos’è un’azienda senza il settore di Ricerca e Sviluppo? Sì, dovremo tenere d’occhio anche questo, perché prima o poi avremo bisogno di macchinari migliori, ed è proprio qui che si sbloccheranno. Ma attenzione: avrete anche bisogno di spazio. Se all’inizio è possibile avere “fenomenali poteri cosmici, in un minuscolo spazio vitale”, a un certo punto sarà completamente impossibile gestire lo spazio. Sarà quello il momento in cui bisognerà letteralmente rimodellare i muri, così da riuscire a costruire altre stanze. Una delle funzioni più divertenti è sicuramente il mercato; qui avremo una serie di oggetti da costruire e in base alla domanda e all’offerta (insieme al costo di produzione), potremo decidere il da farsi. Inoltre, sarà importante avere dei clienti standard da tenere contenti, così che questi ci affidino particolari sfide da dover completare, le quali molto spesso si riducono solo a “costruisci un determinato oggetto in un certo lasso di tempo”. Una piccola possibilità sprecata, che comunque riesce a risultare divertente (e stressante).

Little Big WorkshopNonostante sia un gestionale, pad alla mano è facilissimo da controllare, la mappatura dei comandi è ottima e permette a tutti, anche a coloro che non hanno mai toccato un titolo del genere, di capire ogni meccanica senza difficoltà, soprattutto perché la difficoltà di Little Big Workshop è crescente e, dunque, offre tutto il tempo necessario per entrare nelle dinamiche ludiche presenti, così da poter gestire al meglio le varie situazioni affrontabili e sfruttare al massimo le proprie capacità.

Il punto debole

Nonostante sia molto gradevole alla vista, Little Big Workshop sembra un po’ scarno, in particolare per quanto riguarda lo stile utilizzato. Tutto è molto colorato, così tanto da sembrare un gioco nel gioco, come se dei bambini si divertissero a “fare i grandi” e organizzare un’azienda, ma durante la nostra prova abbiamo percepito una strana sensazione di mancanza, come se il prodotte apparisse sì ben realizzato, ma anche un po’ anonimo. Le musiche sono di ottima qualità e, nonostante siano presenti in numero piuttosto risicato, non stancano mai. La stessa cosa accade per gli effetti sonori, che riescono a porre il giusto accento sull’effetto cartoon scatenato già dallo stile grafico adottato dagli sviluppatori. Molto bello e divertente anche il peculiare effetto sonoro scelto per dare voce ai vari piccoli personaggi presenti all’interno di Little Big Workshop, che pare quasi venire da The Sims.

Arriviamo, quindi, alla parte più interessante per il nostro portafoglio. Vale la pena acquistare Little Big Workshop? La risposta è sì, il titolo fa esattamente ciò che dovrebbe fare. La parte ludica è molto complessa, anche se manca di alcuni dettagli che potrebbero scontentare i fan più accaniti del genere. Ciò che è certo è il suo potenziale come primo gioco gestionale. Per fortuna, il titolo appare facilmente gestibile anche su console e le infinite possibilità che si hanno a livello di gameplay lo rendono estremamente longevo. In poche parole, Little Big Workshop è un titolo che vale il suo prezzo.

Little Big Workshop

7

Little Big Worskshop è un piccolo ma grande gestionale, divertente e sempre diverso, con ogni partita capace di rivelarsi unica grazie alle svariate possibilità offerte. Tecnicamente parlando, l'opera appare un po' scarna, ma forse le mancanze sentite sono legate al suo stile cartoon. Ciò che però rende davvero infinita la produzione si riassume nelle sue meccaniche, che permettono al giocatore (anche il meno avvezzo) di divertirsi per ore e ore.

Angela Pignatiello
Classe '97. Nata e cresciuta con la Metal Gear Solid saga, amo giocare a quasi tutto ciò che mi capita sotto mano. Analizzo tutto ciò che avviene all'interno del mercato videoludico e il suo core: i videogiochi.

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