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PUBG: Battlegrounds, il creatore Krafton fa causa ad Apple e Google

Krafton, sviluppatore famoso per aver dato forma a PUBG: Battlegrounds, noto battle-royale che nel corso di questi lunghi mesi ha saputo conquistare milioni di videogiocatori in tutto il mondo, ha recentemente fatto causa ad Apple, Google e alla società di giochi Garena per alcuni titoli identificati come palesi cloni di PUBG: Battlegrounds.

Nella causa la compagnia Garena viene accusata di aver creato due cloni di PUBG, ovvero Free Fire e Free Fire Max, sviluppati a Singapore e successivamente rilasciati anche negli Stati Uniti. Apple e Google sono invece state citate nella causa per aver venduto delle “versioni palesemente illecite” di PUBG: Battlegrounds. In particolare, nella nota legale è possibile leggere:

Come spiegato nel dettaglio qui di seguito, Free Fire e Free Fire Max copiano ampiamente numerosi aspetti di Battlegrounds, sia individualmente che in combinazione, tra cui l’esclusiva funzione “air drop” del gioco protetta da copyright, la struttura ludica dell’esperienza, comprese varie meccaniche, la selezione di armi, armature e oggetti unici, oltre alla similarità di mappe e della scelta per quanto riguarda le combinazioni di colori e texture.

Apple e Google sono accusate di aver distribuito centinaia di milioni di copie di Free Fire, di aver fatto guadagnare a Garena centinaia di milioni di dollari e di aver conseguentemente ottenuto una notevole quantità di entrate.

pubg causa apple google

Le app di Garena avevano raggiunto più di 100 milioni di utenti verso la fine del 2019 e nel 2020 Garena aveva affermato che Free Fire era il gioco per dispositivi mobile più scaricato di sempre a livello globale. Krafton stima che Garena abbia guadagnato più di 2 miliardi di dollari solo nel 2020, di cui 100 milioni di dollari provenienti dagli Stati Uniti.

Già il 21 dicembre 2021 Apple venne avvertita per le infrazioni dei diritti a cui Free Fire era andata incontro, ma la società non prese alcun provvedimento. Conseguentemente, Krafton chiede ora di essere risarcito per danni e per i profitti che Apple e Google hanno ottenuto dalla vendita di Free Fire, il tutto nel mentre che il gioco continua la sua corsa tra un aggiornamento e l’altro.

Fonte:
Luca Di Carlo
Cresciuto a suon di videogiochi, cartoni animati e fumetti, ho potuto godere di un infanzia interamente basata sulla creazione del nerd per antonomasia, sempre intento ad affrontare sane partite videoludiche e alla costante ricerca di tutto il comprabile da poter mettere in bella vista su qualche mensola. Essendo poi anche un grande casanova, ho scoperto il mio primo vero amore dopo aver attaccato la spina della mia Playstation 1, ma non preoccupatevi Microsoft e Nintendo, nel mio cuore vi è spazio anche per voi.

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